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Allievi 1959-60
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La guerra era trascorsa da una decina di anni, le macerie non erano state del tutto rimosse e la miseria la faceva ancora da padrona. Dopo la Liberazione dell'Italia dal  Nazi-Fascismo, nelle città, nei paesi e nelle campagne riaprivano finalmente le vecchie Case del Popolo, locali dove si ritrovavano soprattutto lavoratori.
    Da queste Case del Popolo, che il fascismo nel ventennio buio della storia italiana aveva chiuso e bruciato, presero vita tante nuove associazioni quali l'ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) e in seguito l'A.R.C.I. (Associazione Ricreativa Culturale Italiana) e la U.I.S.P. (Unione Italiana Sport Popolari). Scopo di queste associazioni era quello di ridare slancio ed entusiasmo a tutta la popolazione che finalmente poteva dedicare il tempo libero allo svago e al divertimento. Si trattava di punti di aggregazione popolare, dove le persone vi aderivano come soci,  riconoscendosi  negli ideali e nei valori democratici e antifascisti, ed eleggevano delle strutture di gestione che rimanevano in carica per periodi stabiliti. 
   L´attività delle Case del Popolo era allora caratterizzata dal lavoro partitico - sindacale e da iniziative promosse da "comitati per divertimenti" (salvo non frequenti eccezioni). In questi locali si discuteva di tutto, della dittatura fascista,
della guerra ancora troppo vicina e della difficile fase di ricostruzione, il tutto nel bel mezzo di una partita a 'tre-sette' accompagnata da un buon bicchiere di "rosso". Di tanto in tanto venivano organizzate delle gite e varie altre attività sportive, cinematografiche e culturali. 
  L'attenzione principale era rivolta alla difesa delle sedi "popolari" dal rischio dell'esproprio e dalle incursioni degli organi di polizia che tendevano a contestarne, anche licenze e attività (a volte aiutati in questa azione repressiva anche dall´ENAL).

  Le forze della sinistra, in quel tempo costrette in posizione difensiva, stentavano a sviluppare una sufficiente sensibilità culturale verso i problemi del tempo libero. Si tenga presente come già accennato, alla condizione di attacco concentrico portato da tutti gli organi dei Governi centristi di allora, ai Circoli e alle associazioni. 
   A livello sportivo internazionale, l’Italia aveva partecipato senza fortuna ai Mondiali di Calcio in Svizzera dove fu eliminata proprio dalla squadra di casa. Furono i Mondiali vinti dalla Germania che superò in finale un po’ a sorpresa  per 3–2  la grande Ungheria di Puskas, Hidegkuti, Kocsis capocannoniere del torneo con 11 gol.  Si trattava anche dei primi Mondiali trasmessi alla televisione ma di questo se ne accorsero in pochi, in quanto la grande massa della popolazione dovette accontentarsi dei 'quasi-gol' di Niccolò Carosio alla radio o di qualche notizia sui giornali con alcuni giorni di ritardo.
  In quel tempo Grosseto si presentava come una cittadina di modesta
entità: salvo che nel quadrante settentrionale, già ben sviluppato lungo gli assi di via Roma e della via Sauro, la città era ancora contenuta entro le mura, appena orlata di abitazioni e da pochi negozi al di fuori delle loro cerchia.
     Nel 1955 si iniziava a costruire il Villaggio Azzurro per gli Avieri dell'Aeroporto Militare e l’anno successivo il 1956 fu ultimato il nuovo Stadio Comunale, che veniva sfruttato solamente dall'U.S. Grosseto, con spogliatoi provvisori arrangiati nei futuri gabinetti per il pubblico. 
    Anche a Grosseto tra l’altro riaprì la Casa del Popolo e nacquero diversi Circoli  E.N.A.L. A.R.C.I. come il Curiel al Villaggio omonimo, la Pergola in via de Barberi,
l’Aurelia in via Ugo Bassi, quello in via Rapisardi (Barbanella) e uno in via Sauro n° 12, che prese il nome di
Elvino Boschi, un partigiano ucciso dai fascisti durante la guerra di Liberazione Nazionale. (In seguito negli anni '60 Il Circolo E.N.A.L si trasferirà in via Etruria, dove rimarrà fin quasi fine secolo, e in via Sauro 12 verrà aperto un negozio di abbigliamento di proprietà Cannistraro.)
  Alcuni soci più assidui del circolo erano Alvaro Biagianti, i fratelli Edoardo e Sonio Checcacci, Agostino Bigozzi (che in futuro con la propria famiglia assumerà direttamente la gestione del nuovo Circolo A.R.C.I nella sede di via Sauro 31) e tanti altri giovanottelli che avevano in comune una grande passione: il calcio. 
  Tra questi, Alvaro Biagianti aveva già svolto una breve esperienza di giocatore con la squadra del Caffè Italiano e nel frattempo si ritrovava con una squadretta di sette amici col nome Sauro che si batteva contro le formazioni di altri quartieri della città al campino della Chiesa di S. Giuseppe. Il numero ristretto era imposto soprattutto dalle misure ridotte dei campi su cui venivano disputate tali gare: il campetto del Casermone, una caserma sulla via Senese alla periferia nord di Grosseto e i campetti della Parrocchia di S. Giuseppe e del Seminario Vescovile di via Ferrucci.
Nelle Parrocchie, tra l’altro era sorta l’Azione Cattolica che faceva da contro altare alle Case del Popolo: con attività simili tendeva più che altro ad avvicinare la popolazione alla Fede ed al partito-madre dei cattolici, la DC. I partecipanti a queste partitelle erano: Alvaro Biagianti, Vittorio Adalberti detto "Culatta", Franco Rossi detto "Cecino", Diano Della Giovampaola, Franco Scolari detto "Pisellino" e tre che abitavano in via Sauro: Giuseppe Borgogni, Bruno Cardarelli e Alfio Fumi. Sui muri della casa di quest’ultimo tra l’altro venivano appese le prime convocazioni del Sauro. Quando in via Sauro aprì il nuovo Circolo A.R.C.I. alcuni di questi giovani lo scelsero come punto di ritrovo serale e di conseguenza vi trasferirono anche la sede della loro squadra.
   In quel tempo a Grosseto erano sorte numerose società, alcune delle quali si rifacevano ai partiti politici del dopo guerra, che svolgevano attività sportiva-ricreativa multipla: calcio, pallavolo, basket, atletica leggera. Affiliata alla Democrazia Cristiana era nata la squadra della Libertas, al Partito Socialista quella dell'Avanti, al Partito Repubblicano la squadra dell'Edera, al Movimento Sociale Italiano quella della Fiamma. Molte di queste squadre avevano dato vita negli anni precedenti ad un Torneo Giovanile di calcio della città, insieme al
Caffè Italiano, al G.S. Palmieri ed anche il Sauro vi aveva preso parte ma in maniera del tutto spontanea, senza una vera struttura societaria alle spalle. 
   Come già accennato, un impegno primario dell'Arci, meglio ancora della U.I.S.P., era quello di attivare i cittadini allo sport, e così anche la sinistra e i lavoratori che frequentavano il Circolo non vollero essere da meno e proprio al “circolino” di via Sauro una sera uno di loro la buttò là: “Perche non fondiamo una squadra di calcio vera ?”
Tutti gli altri lo assecondarono e in poco tempo, tra mille difficoltà ma con molto entusiasmo si organizzò il tutto. Si reperirono i dirigenti, si pensò a reclutare una valida rosa di giocatori e al nome da dare alla nascente creatura. Il circolo come detto aveva la sede in via Sauro e con questo nome la squadra aveva già partecipato alle prime uscite agonistiche, buon motivo per assumerlo ufficialmente. “Già, ma le maglie quale colore avranno” ci si chiese. Si discusse un po’ finché Alvaro Biagianti  ("tifoso di chissà quale squadra di serie A") propose: “rosso-nere”.  "Sì, rosso-nere vanno bene" ribadì raggiante Alfio Culicchi. Nacque così il G.S. CRAL Sauro, associazione che sposò subito un progetto, quello che ancora oggi è rimasto il suo principale obiettivo: svolgere attività giovanile. 

Fu varato un organico assetto societario: Gruppo Sportivo Sauro, sede in Via Sauro 12, Presidente Edoardo Checcacci; Segretario Luigi Giovannini; Consiglieri Sonio Checcacci, Alfio Culicchi, Renzo Buglieri. Colori sociali rossoneri, di riserva bianco celesti.
  Questi nominativi sono quelli che risultano dallo Statuto di Fondazione del G.S. Sauro, in data 1 agosto 1955. Le strutture sportive nella piccola Grosseto come già detto non abbondavano, il nuovo Stadio Comunale, ancora da ultimare nei dettagli, veniva utilizzato solo dall'U.S. Grosseto. Il Sauro poté giocarci eccezionalmente il 29 aprile 1956 contro la Pol. Libertas Massa Marittima. In città per il calcio minore era quindi disponibile solo il vecchio campo di via Amiata, situato sotto le mura Medicee dove oggi è in costruzione un parcheggio sotterraneo. Qualche grosso sacrificio per acquistare un paio di “scarpettacce”
o meglio ancora  rimediarle da qualche amico o parente e con l’entusiasmo alle stelle eravamo pronti per il fischio d’inizio. Fu trovato anche uno sponsor, tanto per anticipare i giorni nostri, uno sponsor di vino Chianti, il GALIGA, e Marzuoli Antonio che ne era il rappresentante di zona divenne in seguito anche Presidente del Sauro-Galiga. Nelle fotografie delle prime formazioni in questa pagina infatti, si può notare questo nome scritto nelle cassette dei medicinali mentre nelle tavole apparecchiate campeggiano tanti bei fiaschi di vino Galiga.  Il  23 settembre 1955 il G.S. Sauro-Galiga che già contava di 23 atleti tesserati, si iscrisse alla  Coppa precampionato " R. FALLONI ", ma fu eliminato al primo turno dal Nomadelfia  in due gare andata e ritorno. (La Coppa Falloni fu vinta dall'Edera nella finale contro il Batignano per 4-1.)

4 ottobre 1955:    NOMADELFIA -  SAURO Galiga  1 - 0
9 ottobre 1955:    SAURO Galiga  - NOMADELFIA  1 - 6 
Formazione del NOMADELFIA: Olzaini Carlo, Maccaferri Franco, Zorisco Giuseppe, Silvestri Leonardo, Inversani Giuseppe (cap), Verberini Pietro, Parenti Guerrino, Scarpanti Mario, Donnini Sergio, Nicoti Francesco, Brasa Virgilio. All. Bigi Bruno. Segr. Richi Corrado.

  Le prime difficoltà non scalfirono affatto gli entusiasmi, anzi sempre più sportivi si avvicinarono alla neonata società e di conseguenza anche il consiglio direttivo subì continui assestamenti. In documenti dell'epoca si leggono in data 12 gennaio 1956 le firme  del Pres. Checcacci Edoardo e del Segr. Giovannini Luigi. Dopo solo un mese, il 9 febbraio 1956 una nuova assemblea dei soci riunita per la costituzione della Società Sportiva Ciclistica, partorì un nuovo consiglio direttivo così composto:  Pres. Marzuoli Antonio, V.Pr. Buglieri Renzo, Segr. Caroti Alfredo, D.S. Checcacci Sonio, consiglieri: Della Giovampaola Diano,  Cardarelli Bruno, Materazzi Raimondo, Adalberti Benito, Ceselli Vittorio, Sansalone Carlo, Sansalone Giuseppe, Giovannini Luigi, Galletti  Graziano,  Gotti Alvaro. Gli impegni di lavoro spesso lontani da Grosseto, impedivano al Presidente Marzuoli di partecipare assiduamente alle riunioni e gli altri dirigenti lo richiamarono ad una maggiore partecipazione per non creare qualche difficoltà nella gestione societaria. Il Segretario Caroti Alfredo (carabiniere, originario di Rigutino, AR), il 23 marzo '56 presentò lettera di dimissioni non potendo più disporre del tempo necessario a seguire tale incarico, che andava facendosi gravoso a causa delle sempre più molteplici attività del G.S. Sauro. Si erano infatti costituite nel frattempo anche le discipline sportive di Pallavolo, Pallacanestro e Atletica Leggera, e spesso si partecipava anche a qualche corsa ciclistica. Fu affrontata una spesa di ben 12.000 £ per acquistare quattro maglie da corridore rosse con fascia nera in mezzo e la scritta G.S. Sauro-Galiga, e in seguito furono acquistati anche dei pantaloncini rinforzati con pelle di daino. Tutto l'abbigliamento fu rinnovato domenica 10 giugno 1956 in occasione della gara ciclistica sul circuito di via Senese - via Trieste organizzata dal U.C. Pedale Grossetano. 
  L'attività prevalente rimaneva comunque il calcio e il Sauro-Galiga disputò il suo primo campionato di Lega Giovanile nella stagione sportiva 1955-56, che coincise nella massima Serie A con la vittoria del primo Scudetto toscano: la Fiorentina di Julino, Montuori Segato era Campione d’Italia.  
  Il campionato Juniores fu vinto dal Cral Montecatini Ribolla, (la MONTECATINI era la società proprietaria delle miniere delle colline metallifere, dove in quel tempo lavoravano migliaia di minatori, tra cui anche mio padre) e il Sauro si aggiudicò l'importante 
Premio Disciplina. Le prime trasferte effettuate sui campi esterni di Braccagni e Batignano costarono la  bellezza di  1.300 £ ciascuna. La situazione delle casse della società non era certamente delle più floride. Uniche fonti di entrata erano per lo più le sottoscrizioni dei soci del Circolo, a fronte invece delle più svariate spese. I dirigenti si prodigavano per reperire sovvenzioni, costretti anche a continue esplicite richieste in tal senso verso le varie Amministrazioni locali, Comune, Provincia, Ente del Turismo ecc... Porta la data del 10 febbraio 1956, il contributo di £ 25.000 ricevuto dall'Ente Provinciale del Turismo di Grosseto. Nell'aprile '56 fu inoltrata anche una richiesta verso l'U.S. Grosseto per ottenere in dono le scarpe da calcio non più utilizzate dai suoi giocatori. Nello stesso periodo il Sauro si iscrisse al Torneo Amatori UISP, (c'è traccia di una partita il 2 maggio 1956 contro il Curiel) e dove tra l'altro ebbe modo di dimostrare la propria crescente organizzazione. 
   Nei mesi estivi del 1955 il Sauro si iscrisse anche al Torneo di Pallavolo " Città di Grosseto " che vedeva in palio la coppa donata dall'Amministrazione Comunale. In questo nuovo sport per la città di Grosseto, l'organizzazione del CRAL Sauro-Galiga fu esemplare sia dal punto di vista educativo che ai fini puramente tecnici. Tra l'entusiasmo degli sportivi e dei giornalisti che assiepavano il rettangolo di gioco facendo da cornice alle accanite dispute, il Sauro-Galiga sconfisse compagini ben più forti come il Bar Centrale, il Bar Rama ecc. e dopo un'entusiasmante finale si classificò secondo assoluto. I propri giocatori furono premiati con medaglie e diplomi ricordo.

 
Questa intensa attività sportiva portò nell'ambito degli sportivi maremmani una grande fiducia nel CRAL Sauro, ciò consentì nella stagione 1956-57 di avvicinare diversi giocatori tra i migliori, (Zanelli Narciso e Del Balio Nedo dal G.S. Palmieri, Calamiti Enzo dal Montepescali-Braccagni, Fei Arnaldo dall'Edera) e formare quindi una squadra con più alte ambizioni, tanto che alla fine del 1956, già 96 atleti avevano indossato la maglia del Cral Sauro-Galiga, in tutte le varie discipline sportive svolte.
   Per il calcio come detto era disponibile solo il Campo Amiata, dove gravitavano tutte le squadre cittadine e i giocatori lo affollavano fino all'inverosimile, tra allenamenti e partite. Nei Comunicati della FIGC locale erano frequenti le raccomandazioni agli atleti a rispettare gli orari prestabiliti per l'utilizzo del campo, evitando di scavalcare la rete di recinzione e di forzare i lucchetti degli spogliatoi come spesso avveniva.
  Dopo un inizio pionieristico, nel 57-58 arrivarono i primi successi. Il Cral Sauro Galiga si laureò Campione Provinciale Allievi e Campione Provinciale Juniores.  Questi successi assicurarono la partecipazione alla Coppa Toscana, e per la prima volta il Sauro si trovò a varcare addirittura i confini regionali per affrontare l'U.S.  S. Marco Avenza. Come racconta il portiere Ado Pelosi, il cammino in Coppa si interruppe bruscamente al primo turno, ma fu l'occasione per tanti giocatori-lavoratori di partecipare per la prima volta ad una trasferta da "professionisti". Ado oltre che le notizie tecniche ricorda addirittura il menù del pranzo !
vedi
   Nell'estate del 1958 il CRAL Sauro partecipò con due squadre, Sauro A e Sauro B alla  I^ Coppa Filarmonica Torneo notturno Città di Grosseto. Le altre squadre partecipanti furono il G.S. Caffè Italiano, il G.S. Bar Rama, il G.S. Caffè Gorrieri, il G.S. Mobilificio Falconi, il G.S. CRAL la Pergola, il G.S. Cral Ribolla e il G.S. Istia d'Ombrone. Nella stagione 1958-59 arrivarono tanti nuovi giocatori ad indossare le maglie rosso nere, mentre altri partivano per squadre anche di fuori provincia. Caldini Romolo passò al Baccinello, ed arrivarono 5.000 £ dalla Federazione come premio preparazione. Lazzerini Paolo, Bennati Gilberto e Del Balio Nedo passarono al Montepulciano per 50.000 £, mentre all' U.S. Grosseto per 150.000 £ finirono Garofoli Moreno, Guadagnoli Marcello e Bianchini Giuliano. Per la cessione di Del Balio sorsero alcuni dissensi sul contratto di cessione, tanto che i dirigenti di Montepulciano nella persone del sig. Torrini, forse per abbassare il prezzo, riferirono che lo stesso giocatore si dimostrava timoroso dell'area di rigore e che per questo lo avevano dirottato all'ala.
  Nel 1958-59 Presidente del Dopolavoro Rionale Cral era Castellani Enrichetto e il 13 novembre 1958, il Cral Sauro ottenne anche l'ammissione alla FIP, Federazione Italiana Pallacanestro, adottando per questa nuova disciplina i colori sociali celesti, di riserva rossoblu.  Il Consiglio Direttivo in quella data era così composto: Pres.  Marzuoli, V Pr. Checcacci Edoardo, Segr. Buselli Luciano, Cons: Giovannini Luigi, Culicchi Alfio, Buglieri Renzo, Checcacci Lino, Peruzzi Bruno, Cecchelli Luigi e Castellucci Armando. Il 22 novembre 1958 arrivò il contributo di £ 15.000 dall'Amministrazione Provinciale.
   Il campionato di
Lega Giovanile Juniores 1958-59 vide il primo grande scontro con l'U.S. Grosseto, un  classico derby che negli anni seguenti diverrà una consuetudine per lo sport maremmano. A fine campionato il Sauro conquistò il primo posto che lo laureava Campione Provinciale, ma in seguito ad un reclamo per tesseramenti non regolari, ai bianco rossi fu assegnata la vittoria in una gara pareggiata contro il G.S. Parioli. Per effetto di ciò le due squadre si trovarono a pari punti, e il Sauro, che già da un mese aveva dato il classico " rompete le righe ", fu costretto a rintracciare i propri giocatori per giocare lo spareggio a Follonica, che lo vide soccombere sui torellini (ancora in forma) per 3-0. La delusione saurina ebbe un immediato riscatto per la vittoria nel Campionato Allievi dove i propri ragazzi giunsero primi con 4 punti di vantaggio proprio sul Grosseto. Peccato, perché senza la beffa del tardivo spareggio nel campionato Juniores, poteva essere un trionfo. Nel frattempo il custode del campo di via Amiata era diventato Fiori Omero, che riceveva un compenso di 1.500 £ al mese da ogni squadra che usufruiva dell'impianto.
   Il 17 maggio 1959, il G.S. Sauro avanzò una richiesta alla Camera di Commercio per poter utilizzare il terreno adibito a Campo della Fiera (attuale Tiro a Segno), ma nonostante l'interessamento manifestato dall'allora Sindaco della Città Renato Pollini,  l'istanza non fu accolta.
Nel frattempo erano passati all'Albinia Cezza Renato, Bianchi Giovanni, Bianchi Alessio e Calamiti Vittorio (che però non vi si trovò bene e si trasferì al Castel del Piano), ed il Sauro ricevette £. 15.000 come premio di preparazione dalla Federazione (art. 16 del Reg. L.G.). Il portiere Pelosi Ado fu ceduto al Gavorrano per £. 50.000 più £ 5.000 come premio preparazione. Storchi Mario e Mori Mauro passarono all'U.S. Grosseto (£ 40.000 prem. prep.). Al Montepulciano passarono Zamperini Mauro e Panicazzo Giuseppe. 
   All'arrivo della bella stagione, come di consueto iniziò il torneo estivo al campo Amiata. Fu quella del 1959 la
IIª Coppa Filarmonica Città di Grosseto e il Sauro vi partecipò avvalendosi dello sponsor ELDORADO, una famosa ditta di gelati.  La coppa fu conquistata dal Caffè Italiano, che ebbe la meglio sulle altre squadre partecipanti: Bar Rama, Bar Columbia G.S. Libertas S. Giuseppe, G.S. Bar Franci, G.S. Bar Florida, G.S. Carrozzeria Toscana, G.S. Aeroporto, G.S. Limonappia Batignano, G.S. Apice Menchetti, G.S. Sampieri Portavecchia.
  Il 24 agosto il tecnico
Ferruccio Arnaldi presentò le proprie dimissioni e lasciò il Sauro. A sostituirlo arrivò Luigi Cecchelli, dipendente comunale. I dirigenti saurini si attivarono nei confronti dell'Amministrazione per far svolgere al proprio tesserato turni e permessi particolari per liberarlo nei pomeriggi di martedì e giovedì, giorni di allenamenti al campo Amiata, il cui affitto di gestione era salito nel frattempo a 2.000 £ mensili. 
  L'ultima stagione del decennio portò un altro successo.
La squadra Juniores di Cecchelli composta da quasi tutti i giocatori dell'anno precedente, si avviò al campionato con desiderio di rivincita, troppo fresco era ancora il ricordo della beffa subita la stagione precedente. Tanto era l'attaccamento alla squadra, l'amicizia verso l'allenatore e i compagni, che Fumi Roberto dovendo recarsi per una visita di controllo INAIL a Losanna, partì di nascosto alla vigilia di una partita contro la Fiamma. Scrisse poi subito una lettera di scuse dalla Svizzera, giustificando di aver agito così brutalmente, per la paura di cedere alle prevedibili obbiezioni a non partire dei compagni stessi, finendo così per compromettere il proprio posto di lavoro. Nella lettera mandò tanti saluti a tutti, in particolare a Carretta" (chissà chi fosse ?) e a "Zamora" Pelosi. La squadra vinse il campionato finendo imbattuta, e conquistò il diritto a partecipare alla Coppa Toscana, dove nel primo turno affrontò con gara di andata e ritorno la S.S. Audace di Portoferraio, il 13 marzo 1960 al campo Amiata 1-1, poi ancora pareggio per 1-1 il 31 marzo all'Isola d'Elba. All'epoca il regolamento non prevedeva i rigori ma il sorteggio, che nell'occasione fu favorevole al SAURO. Nel secondo turno l'avversario fu il G.S. Portuale Livorno, che ebbe la meglio sui rosso neri in entrambe le gare, il 3 aprile 1960 al campo Amiata per 2-1 e il 10 aprile a Livorno per 2-0. Si concluse qui il primo quinquennio della storia del G.S. Sauro, un periodo ricco di avvenimenti e soprattutto di successi che vale la pena ricordare.

  
1957-58 Campioni Provinciali Allievi.   

  
1957-58 Campioni Provinciali Juniores.
   
1958-59 Campioni Provinciali Allievi.
    
1959-60 Campioni Provinciali Juniores.

 

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