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La
guerra era trascorsa da una decina di anni, le macerie non erano
state del tutto rimosse e la miseria la faceva ancora
da padrona.
Dopo la Liberazione dell'Italia dal
Nazi-Fascismo,
nelle città, nei paesi e nelle campagne riaprivano
finalmente le
vecchie Case del Popolo,
locali dove si ritrovavano soprattutto lavoratori.
Da queste Case del Popolo, che il fascismo nel
ventennio buio della storia italiana aveva chiuso e bruciato, presero vita
tante nuove associazioni quali l'ENAL
(Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) e in seguito l'A.R.C.I.
(Associazione Ricreativa Culturale Italiana)
e la
U.I.S.P.
(Unione Italiana Sport Popolari).
Scopo di queste associazioni era quello di ridare slancio ed entusiasmo a
tutta la popolazione che finalmente poteva dedicare
il tempo libero allo svago e al divertimento. Si trattava di punti di
aggregazione popolare, dove le persone vi
aderivano come soci, riconoscendosi negli ideali e nei valori
democratici e antifascisti, ed eleggevano delle strutture di gestione
che rimanevano in carica per periodi stabiliti.
L´attività delle Case del Popolo era allora caratterizzata
dal lavoro partitico - sindacale e da iniziative promosse da "comitati per
divertimenti" (salvo non frequenti eccezioni). In questi locali si discuteva
di tutto, della dittatura fascista,
della guerra ancora troppo vicina e della difficile fase di ricostruzione,
il tutto nel bel mezzo di una
partita a 'tre-sette' accompagnata da un buon
bicchiere di "rosso".
Di tanto in tanto venivano organizzate delle gite
e varie altre attività sportive, cinematografiche e culturali.
L'attenzione principale era rivolta alla difesa delle sedi
"popolari" dal rischio dell'esproprio e dalle incursioni degli organi di
polizia che tendevano a contestarne, anche licenze e attività (a volte
aiutati in questa azione repressiva anche dall´ENAL).
Le forze della sinistra, in quel tempo costrette in posizione
difensiva, stentavano a sviluppare una sufficiente sensibilità culturale
verso i problemi del tempo libero. Si tenga presente come già accennato,
alla condizione di attacco concentrico portato da tutti gli organi dei
Governi centristi di allora, ai Circoli e alle associazioni.
A livello sportivo internazionale, l’Italia aveva partecipato
senza fortuna ai Mondiali di Calcio in Svizzera dove fu eliminata proprio
dalla squadra di casa. Furono i Mondiali vinti dalla Germania che superò in
finale un po’ a sorpresa per 3–2 la grande Ungheria di Puskas,
Hidegkuti, Kocsis capocannoniere del torneo con 11 gol. Si trattava
anche dei primi Mondiali trasmessi alla televisione ma di questo se ne
accorsero in pochi, in quanto la grande massa della popolazione dovette
accontentarsi dei 'quasi-gol' di Niccolò Carosio alla radio o di qualche
notizia sui giornali con alcuni giorni di ritardo.
In quel tempo Grosseto si presentava come una cittadina di modesta
entità: salvo che nel quadrante settentrionale, già ben sviluppato lungo gli
assi di via Roma e della via Sauro, la città era ancora contenuta entro le
mura, appena orlata di abitazioni e da pochi negozi al di fuori delle loro
cerchia.
Nel 1955 si iniziava a costruire il Villaggio
Azzurro per gli Avieri dell'Aeroporto Militare e l’anno successivo il 1956
fu ultimato il nuovo Stadio Comunale, che veniva sfruttato solamente
dall'U.S. Grosseto, con spogliatoi provvisori arrangiati nei
futuri gabinetti per il pubblico.
Anche a Grosseto tra l’altro riaprì la Casa del Popolo
e nacquero diversi Circoli E.N.A.L. A.R.C.I. come il Curiel al
Villaggio omonimo, la Pergola in via de Barberi,
l’Aurelia in via Ugo Bassi, quello in via Rapisardi (Barbanella) e uno in
via Sauro n° 12, che prese il nome di
Elvino Boschi,
un partigiano ucciso dai fascisti durante la guerra di Liberazione
Nazionale. (In seguito negli anni
'60 Il Circolo E.N.A.L si trasferirà in via Etruria, dove rimarrà fin quasi
fine secolo, e in via Sauro 12 verrà aperto un negozio di abbigliamento di
proprietà Cannistraro.)
Alcuni soci più assidui del circolo erano Alvaro Biagianti, i
fratelli Edoardo e Sonio Checcacci, Agostino Bigozzi (che in futuro con la
propria famiglia assumerà direttamente la gestione del nuovo Circolo A.R.C.I
nella sede di via Sauro 31) e tanti altri giovanottelli che avevano in
comune una grande passione: il calcio.
Tra questi, Alvaro Biagianti aveva già svolto una breve esperienza
di giocatore con la squadra del Caffè Italiano e nel frattempo si ritrovava
con una squadretta di sette amici col nome Sauro che si batteva contro le
formazioni di altri quartieri della città al campino della Chiesa di S.
Giuseppe. Il numero ristretto era imposto soprattutto dalle misure ridotte dei
campi su cui venivano disputate tali gare: il campetto del Casermone, una
caserma sulla via Senese alla periferia nord di Grosseto e i campetti della
Parrocchia di S. Giuseppe e del Seminario Vescovile di via Ferrucci.
Nelle Parrocchie, tra l’altro era sorta l’Azione
Cattolica che faceva da contro altare alle Case del Popolo: con attività
simili tendeva più che altro ad avvicinare la popolazione alla Fede ed al
partito-madre dei cattolici, la DC. I partecipanti a queste partitelle
erano: Alvaro Biagianti, Vittorio Adalberti detto "Culatta", Franco Rossi
detto "Cecino", Diano Della Giovampaola, Franco Scolari detto "Pisellino" e
tre che abitavano in via Sauro: Giuseppe Borgogni, Bruno Cardarelli e Alfio
Fumi. Sui muri della casa di quest’ultimo tra l’altro venivano appese le
prime convocazioni del Sauro. Quando
in via Sauro aprì il nuovo Circolo A.R.C.I. alcuni di questi giovani lo
scelsero come punto di ritrovo serale e di conseguenza vi trasferirono anche
la sede della loro squadra.
In quel tempo a Grosseto erano sorte numerose società, alcune
delle quali si rifacevano ai partiti politici del dopo guerra, che
svolgevano attività sportiva-ricreativa multipla: calcio, pallavolo, basket,
atletica leggera. Affiliata alla Democrazia Cristiana era nata la squadra
della Libertas, al Partito Socialista quella dell'Avanti, al Partito
Repubblicano la squadra dell'Edera, al Movimento Sociale Italiano quella
della Fiamma. Molte di queste squadre avevano dato vita negli anni
precedenti ad un Torneo Giovanile di calcio della città, insieme al
Caffè Italiano,
al G.S. Palmieri ed anche il Sauro vi aveva preso parte ma in maniera del
tutto spontanea, senza una vera struttura societaria alle spalle.
Come già accennato, un impegno primario dell'Arci, meglio
ancora della U.I.S.P., era quello di attivare i cittadini allo sport, e così
anche la sinistra e i lavoratori che frequentavano il Circolo non vollero
essere da meno e proprio al “circolino” di via Sauro una sera uno di loro la
buttò là: “Perche non fondiamo una squadra di calcio vera ?”
Tutti gli altri lo assecondarono e in poco tempo, tra mille difficoltà ma
con molto entusiasmo si organizzò il tutto. Si reperirono i dirigenti, si pensò a reclutare una valida rosa di giocatori
e al nome da dare alla nascente creatura. Il circolo come detto aveva la
sede in via Sauro e con questo nome la squadra aveva già partecipato alle
prime uscite agonistiche, buon motivo per assumerlo ufficialmente. “Già, ma
le maglie quale colore avranno” ci si chiese. Si discusse un po’ finché
Alvaro Biagianti ("tifoso di chissà quale squadra di serie A")
propose: “rosso-nere”. "Sì,
rosso-nere vanno bene" ribadì raggiante Alfio Culicchi. Nacque così il G.S.
CRAL Sauro, associazione che sposò subito un progetto, quello che ancora
oggi è rimasto il suo principale obiettivo: svolgere attività giovanile.
Fu varato un organico assetto societario: Gruppo Sportivo Sauro, sede in Via
Sauro 12, Presidente Edoardo Checcacci; Segretario Luigi Giovannini;
Consiglieri Sonio Checcacci, Alfio Culicchi, Renzo Buglieri. Colori sociali
rossoneri, di riserva bianco celesti.
Questi nominativi sono quelli che risultano dallo Statuto di
Fondazione del G.S. Sauro, in data 1 agosto 1955. Le strutture sportive
nella piccola Grosseto come già detto non abbondavano, il nuovo Stadio
Comunale, ancora da ultimare nei dettagli, veniva utilizzato solo dall'U.S.
Grosseto. Il Sauro poté giocarci eccezionalmente il 29 aprile 1956 contro la
Pol. Libertas Massa Marittima. In città per il calcio minore era quindi
disponibile solo il vecchio campo di via Amiata, situato sotto le mura
Medicee dove oggi è in costruzione un parcheggio sotterraneo. Qualche grosso
sacrificio per acquistare un paio di “scarpettacce”
o meglio ancora
rimediarle da qualche amico o parente e con l’entusiasmo alle stelle eravamo
pronti per il fischio d’inizio. Fu trovato anche uno sponsor, tanto per
anticipare i giorni nostri, uno sponsor di vino Chianti, il GALIGA, e
Marzuoli Antonio che ne era il rappresentante di zona divenne in seguito
anche Presidente del Sauro-Galiga. Nelle fotografie delle prime formazioni
in questa pagina infatti, si può notare questo nome scritto nelle cassette
dei medicinali mentre nelle tavole apparecchiate campeggiano tanti bei fiaschi di
vino Galiga. Il 23 settembre 1955 il G.S. Sauro-Galiga che già
contava di 23 atleti tesserati, si iscrisse alla Coppa precampionato "
R. FALLONI ", ma fu eliminato al primo turno dal Nomadelfia in due
gare andata e ritorno. (La Coppa Falloni fu vinta dall'Edera nella finale
contro il Batignano per 4-1.)
4 ottobre 1955:
NOMADELFIA
- SAURO Galiga
1 - 0
9 ottobre 1955: SAURO Galiga -
NOMADELFIA 1
- 6
Formazione del NOMADELFIA: Olzaini
Carlo, Maccaferri Franco, Zorisco Giuseppe, Silvestri Leonardo, Inversani
Giuseppe (cap), Verberini Pietro, Parenti Guerrino, Scarpanti Mario,
Donnini Sergio, Nicoti Francesco, Brasa Virgilio. All. Bigi Bruno.
Segr. Richi Corrado. |
Le
prime difficoltà non scalfirono affatto gli entusiasmi, anzi sempre più
sportivi si avvicinarono alla neonata società e di conseguenza anche il
consiglio direttivo subì continui assestamenti. In documenti dell'epoca si
leggono in data 12 gennaio 1956 le firme del Pres. Checcacci Edoardo
e del Segr. Giovannini Luigi. Dopo solo un mese, il 9 febbraio 1956 una
nuova assemblea dei soci riunita per la costituzione della Società
Sportiva Ciclistica, partorì un nuovo consiglio direttivo così composto:
Pres. Marzuoli Antonio, V.Pr. Buglieri Renzo, Segr. Caroti Alfredo, D.S.
Checcacci Sonio, consiglieri: Della Giovampaola Diano, Cardarelli
Bruno, Materazzi Raimondo, Adalberti Benito, Ceselli Vittorio, Sansalone
Carlo, Sansalone Giuseppe, Giovannini Luigi, Galletti Graziano,
Gotti Alvaro. Gli impegni di lavoro spesso lontani da Grosseto, impedivano
al Presidente Marzuoli di partecipare assiduamente alle riunioni e gli
altri dirigenti lo richiamarono ad una maggiore partecipazione per non
creare qualche difficoltà nella gestione societaria. Il Segretario Caroti
Alfredo (carabiniere, originario di Rigutino, AR), il 23 marzo '56
presentò lettera di dimissioni non potendo più disporre del tempo
necessario a seguire tale incarico, che andava facendosi gravoso a causa
delle sempre più molteplici attività del G.S. Sauro. Si erano infatti
costituite nel frattempo anche le discipline sportive di Pallavolo,
Pallacanestro e Atletica Leggera, e spesso si partecipava anche a qualche
corsa ciclistica. Fu affrontata una spesa di ben 12.000 £ per acquistare
quattro maglie da corridore rosse con fascia nera in mezzo e la scritta
G.S. Sauro-Galiga, e in seguito furono acquistati anche dei pantaloncini
rinforzati con pelle di daino. Tutto l'abbigliamento fu rinnovato domenica
10 giugno 1956 in occasione della gara ciclistica sul circuito di via
Senese - via Trieste organizzata dal U.C. Pedale Grossetano.
L'attività prevalente rimaneva comunque il calcio e il Sauro-Galiga
disputò il suo primo campionato di Lega Giovanile nella stagione sportiva
1955-56, che coincise nella massima Serie A con la vittoria del primo
Scudetto toscano: la Fiorentina di Julino, Montuori Segato era Campione
d’Italia.
Il campionato Juniores fu vinto dal Cral Montecatini Ribolla, (la
MONTECATINI era la società proprietaria delle miniere delle colline
metallifere, dove in quel tempo lavoravano migliaia di minatori, tra cui
anche mio padre) e il Sauro si aggiudicò l'importante
Premio Disciplina.
Le prime trasferte effettuate sui campi esterni di Braccagni e Batignano
costarono la bellezza di 1.300 £ ciascuna. La situazione delle
casse della società non era certamente delle più floride. Uniche fonti di
entrata erano per lo più le sottoscrizioni dei soci del Circolo, a fronte
invece delle più svariate spese. I dirigenti si prodigavano per reperire
sovvenzioni, costretti anche a continue esplicite richieste in tal senso
verso le varie Amministrazioni locali, Comune, Provincia, Ente del Turismo
ecc... Porta la data del 10 febbraio 1956, il contributo di £ 25.000
ricevuto dall'Ente Provinciale del Turismo di Grosseto. Nell'aprile '56 fu
inoltrata anche una richiesta verso l'U.S. Grosseto per ottenere in dono
le scarpe da calcio non più utilizzate dai suoi giocatori. Nello stesso
periodo il Sauro si iscrisse al Torneo Amatori UISP, (c'è traccia di una
partita il 2 maggio 1956 contro il Curiel) e dove tra l'altro ebbe modo di
dimostrare la propria crescente organizzazione.
Nei mesi estivi del 1955 il Sauro si iscrisse anche al Torneo
di Pallavolo " Città di Grosseto " che vedeva in palio la coppa donata
dall'Amministrazione Comunale. In questo nuovo sport per la città di
Grosseto, l'organizzazione del CRAL Sauro-Galiga fu esemplare sia dal
punto di vista educativo che ai fini puramente tecnici. Tra l'entusiasmo
degli sportivi e dei giornalisti che assiepavano il rettangolo di gioco
facendo da cornice alle accanite dispute, il Sauro-Galiga sconfisse
compagini ben più forti come il Bar Centrale, il Bar Rama ecc. e dopo
un'entusiasmante finale si classificò secondo assoluto. I propri giocatori
furono premiati con medaglie e diplomi ricordo.
Questa
intensa attività sportiva portò nell'ambito degli sportivi maremmani una
grande fiducia nel CRAL Sauro, ciò consentì nella stagione 1956-57 di
avvicinare diversi giocatori tra i migliori, (Zanelli Narciso e Del Balio
Nedo dal G.S. Palmieri, Calamiti Enzo dal Montepescali-Braccagni, Fei
Arnaldo dall'Edera) e formare quindi una squadra con più alte ambizioni,
tanto che alla fine del 1956, già 96 atleti avevano indossato la maglia
del Cral Sauro-Galiga, in tutte le varie discipline sportive svolte.
Per il calcio come detto era disponibile solo il Campo Amiata,
dove gravitavano tutte le squadre cittadine e i giocatori lo affollavano
fino all'inverosimile, tra allenamenti e partite. Nei Comunicati della
FIGC locale erano frequenti le raccomandazioni agli atleti a rispettare
gli orari prestabiliti per l'utilizzo del campo, evitando di scavalcare la
rete di recinzione e di forzare i lucchetti degli spogliatoi come spesso
avveniva.
Dopo un inizio pionieristico, nel 57-58 arrivarono i primi
successi. Il Cral Sauro Galiga si laureò Campione Provinciale Allievi e
Campione Provinciale Juniores. Questi successi assicurarono la
partecipazione alla Coppa Toscana, e per la prima volta il Sauro si trovò
a varcare addirittura i confini regionali per affrontare l'U.S. S.
Marco Avenza. Come racconta il portiere Ado Pelosi, il cammino in Coppa si
interruppe bruscamente al primo turno, ma fu l'occasione per tanti
giocatori-lavoratori di partecipare per la prima volta ad una trasferta da
"professionisti". Ado oltre che le notizie tecniche ricorda addirittura il
menù del pranzo !
vedi
Nell'estate del 1958 il CRAL Sauro partecipò con due squadre,
Sauro A e Sauro B alla I^ Coppa Filarmonica Torneo notturno Città di
Grosseto. Le altre squadre partecipanti furono il G.S. Caffè Italiano, il
G.S. Bar Rama, il G.S. Caffè Gorrieri, il G.S. Mobilificio Falconi, il
G.S. CRAL la Pergola, il G.S. Cral Ribolla e il G.S. Istia d'Ombrone.
Nella stagione 1958-59 arrivarono tanti nuovi giocatori ad indossare le
maglie rosso nere, mentre altri partivano per squadre anche di fuori
provincia. Caldini Romolo passò al Baccinello, ed arrivarono 5.000 £ dalla
Federazione come premio preparazione. Lazzerini Paolo, Bennati Gilberto e
Del Balio Nedo passarono al Montepulciano per 50.000 £, mentre all' U.S.
Grosseto per 150.000 £ finirono Garofoli Moreno, Guadagnoli Marcello e
Bianchini Giuliano. Per la cessione di Del Balio sorsero alcuni dissensi
sul contratto di cessione, tanto che i dirigenti di Montepulciano nella
persone del sig. Torrini, forse per abbassare il prezzo, riferirono che lo
stesso giocatore si dimostrava timoroso dell'area di rigore e che per
questo lo avevano dirottato all'ala.
Nel 1958-59 Presidente del Dopolavoro Rionale Cral era Castellani
Enrichetto e il 13 novembre 1958, il Cral Sauro ottenne anche l'ammissione
alla FIP, Federazione Italiana Pallacanestro, adottando per questa nuova
disciplina i colori sociali celesti, di riserva rossoblu. Il
Consiglio Direttivo in quella data era così composto: Pres.
Marzuoli, V Pr. Checcacci Edoardo, Segr. Buselli Luciano, Cons: Giovannini
Luigi, Culicchi Alfio, Buglieri Renzo, Checcacci Lino, Peruzzi Bruno,
Cecchelli Luigi e Castellucci Armando. Il 22 novembre 1958 arrivò il
contributo di £ 15.000 dall'Amministrazione Provinciale.
Il campionato di
Lega Giovanile Juniores
1958-59
vide il primo grande scontro con l'U.S.
Grosseto, un classico derby che negli anni seguenti diverrà una
consuetudine per lo sport maremmano. A fine campionato il Sauro conquistò
il primo posto che lo laureava Campione Provinciale, ma in seguito ad un
reclamo per tesseramenti non regolari, ai bianco rossi fu assegnata la
vittoria in una gara pareggiata contro il G.S. Parioli. Per effetto di ciò
le due squadre si trovarono a pari punti, e il Sauro, che già da un mese
aveva dato il classico " rompete le righe ", fu costretto a rintracciare i
propri giocatori per giocare lo spareggio a Follonica, che lo vide
soccombere sui torellini (ancora in forma) per 3-0. La delusione saurina
ebbe un immediato riscatto per la vittoria nel
Campionato Allievi
dove i propri ragazzi giunsero primi con 4 punti di vantaggio proprio sul
Grosseto. Peccato, perché senza la beffa del tardivo spareggio nel
campionato Juniores, poteva essere un trionfo. Nel frattempo il custode
del campo di via Amiata era diventato Fiori Omero, che riceveva un
compenso di 1.500 £ al mese da ogni squadra che usufruiva dell'impianto.
Il 17 maggio 1959, il G.S. Sauro avanzò una richiesta alla
Camera di Commercio per poter utilizzare il terreno adibito a Campo della
Fiera (attuale Tiro a Segno), ma nonostante l'interessamento manifestato
dall'allora Sindaco della Città Renato Pollini, l'istanza non fu
accolta. Nel
frattempo erano passati all'Albinia Cezza Renato, Bianchi Giovanni,
Bianchi Alessio e Calamiti Vittorio (che però non vi si trovò bene e si
trasferì al Castel del Piano), ed il Sauro ricevette £. 15.000 come premio
di preparazione dalla Federazione (art. 16 del Reg. L.G.). Il portiere
Pelosi Ado fu ceduto al Gavorrano per £. 50.000 più £ 5.000 come premio
preparazione. Storchi Mario e Mori Mauro passarono all'U.S. Grosseto (£
40.000 prem. prep.). Al Montepulciano passarono Zamperini Mauro e
Panicazzo Giuseppe.
All'arrivo della bella stagione, come di consueto iniziò il
torneo estivo al campo Amiata. Fu quella del 1959 la
IIª Coppa Filarmonica Città di
Grosseto
e il Sauro vi partecipò avvalendosi dello sponsor ELDORADO, una famosa
ditta di gelati. La coppa fu conquistata dal
Caffè Italiano,
che ebbe la meglio sulle altre squadre partecipanti:
Bar Rama,
Bar Columbia,
G.S. Libertas S. Giuseppe,
G.S. Bar Franci,
G.S. Bar Florida, G.S. Carrozzeria Toscana, G.S. Aeroporto, G.S.
Limonappia Batignano, G.S. Apice Menchetti, G.S. Sampieri Portavecchia.
Il 24 agosto il tecnico
Ferruccio Arnaldi
presentò le proprie dimissioni e lasciò il Sauro. A sostituirlo arrivò
Luigi Cecchelli, dipendente comunale. I dirigenti saurini si attivarono
nei confronti dell'Amministrazione per far svolgere al proprio tesserato
turni e permessi particolari per liberarlo nei pomeriggi di martedì e
giovedì, giorni di allenamenti al campo Amiata, il cui affitto di gestione
era salito nel frattempo a 2.000 £ mensili.
L'ultima stagione del decennio portò un altro successo.
La squadra Juniores
di Cecchelli composta da quasi tutti i giocatori dell'anno precedente, si
avviò al campionato con desiderio di rivincita, troppo fresco era ancora
il ricordo della beffa subita la stagione precedente. Tanto era
l'attaccamento alla squadra, l'amicizia verso l'allenatore e i compagni,
che Fumi Roberto dovendo recarsi per una visita di controllo INAIL a
Losanna, partì di nascosto alla vigilia di una partita contro la Fiamma.
Scrisse poi subito una lettera di scuse dalla Svizzera, giustificando di
aver agito così brutalmente, per la paura di cedere alle prevedibili
obbiezioni a non partire dei compagni stessi, finendo così per
compromettere il proprio posto di lavoro. Nella lettera mandò tanti saluti
a tutti, in particolare a Carretta" (chissà chi fosse ?) e a "Zamora"
Pelosi. La squadra vinse il campionato finendo imbattuta, e conquistò il
diritto a partecipare alla Coppa Toscana, dove nel primo turno
affrontò con gara di andata e ritorno la
S.S. Audace di Portoferraio,
il 13 marzo 1960 al campo Amiata 1-1, poi ancora pareggio per 1-1 il 31
marzo all'Isola d'Elba. All'epoca il regolamento non prevedeva i rigori ma
il sorteggio, che nell'occasione fu favorevole al SAURO. Nel secondo turno
l'avversario fu il
G.S. Portuale Livorno,
che ebbe la meglio sui rosso neri in entrambe le gare, il 3 aprile 1960 al
campo Amiata per 2-1 e il 10 aprile a Livorno per 2-0. Si concluse qui il
primo quinquennio della storia del G.S. Sauro, un periodo ricco di
avvenimenti e soprattutto di successi che vale la pena ricordare.
1957-58 Campioni Provinciali
Allievi.
1957-58 Campioni Provinciali
Juniores.
1958-59 Campioni Provinciali Allievi.
1959-60
Campioni Provinciali Juniores.
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