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 III^ Torneo Città  di Grosseto 1960 Risultati, classifiche e formazioni.

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Juniores 1960-61

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Juniores 1963-64

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 Gli inizi degli anni '60 trovarono l'Italia alle prese con una grande trasformazione socio-economica figlia del "boom" industriale. Le condizioni materiali di vita erano migliorate, ne derivavano una minore preoccupazione quotidiana e una maggiore disponibilità verso i nuovi stili di vita. Avvenne un cambiamento in tutti i campi, l'Italia da società prevalentemente contadina, si avviava a diventare un paese industriale, l'analfabetismo veniva sconfitto e l'automobile diventava una realtà. 
    Nascevano le autostrade e le case cominciavano a riempirsi di apparecchi televisivi, c'era la voglia di mettersi definitivamente alle spalle gli anni del fascismo e della guerra. Anche Grosseto, se pur in ritardo come tutti i piccoli centri cominciò a trasformarsi, venne varato il nuovo Piano Regolatore Edilizio così che la città cominciò ad espandersi. 
   Il decennio sportivo si aprì con le Olimpiadi di Roma'60, quelle del record di Livio Berruti sui 200 m. e il 4° posto della Nazionale Olimpica di calcio e nel Campionato italiano cominciò la moda degli stranieri e degli oriundi. 
   A livello di FIGC, dal Settore di Istruzione e Preparazione Tecnica (SIPT) nel 1960 nacque il N.A.G.C. Nucleo Addestramento Giovani Calciatori, attività sportiva riservata ai giovani dai 10 ai 14 anni. Scopo di questa nuova struttura era quello di raggiungere la più larga divulgazione della pratica calcistica, il reclutamento e l'addestramento tecnico del maggior numero possibile di giovanissimi e il loro razionale avviamento all'attività agonistica federale. Il SIPT inviò alle Società un programma descrittivo di esercitazioni ginnico-atletiche dedicate a tale attività. I NAGC potevano essere affidati anche a società  C.S.I o UISP. Il Sauro che dalla nascita aveva privilegiato l'avviamento allo sport giovanile e tra le varie discipline anche e soprattutto l'insegnamento del calcio, si adoperò subito per organizzare un proprio N.A.G.C. Le prime notizie scritte si hanno comunque dal
1963.
  Il 22 agosto 1960 l'U.S. Grosseto offrì a Edoardo Checcacci un posto nel Consiglio Direttivo bianco rosso, ma la proposta seppur lusinghevole non fu accettata. Mai Edoardo avrebbe lasciato la propria " creatura " per approdare ad un'altra società sportiva e così l'inizio dell'imminente campionato lo trovò ancora più che mai impegnato nel suo Sauro.  
   Dal 1960 il Cral Sauro, si accordò con un nuovo sponsor, sempre di vino, Chianti PALANTI, che versava nelle casse della società una quota mensile di 8.000 £. Al consueto Torneo estivo notturno 1960, denominato
III' Coppa Filarmonica Grossetana e organizzato dalla Scuola di musica  Giuseppe Verdi, il Sauro partecipò con il nome  S. G. Sauro Chianti Mugnaini.
   Nel 1960 prese il via un altro importante torneo estivo di calcio, il
Torneo Salvetti organizzato dal U.S. Gavorrano. Il Sauro vi fu invitato e per le partite del torneo organizzò delle vere e proprie gite aperte a tutti i cittadini. Pochi erano a quel tempo coloro che potevano permettersi il lusso di possedere un'autovettura, così dell'occasione poterono approfittare molti sportivi ed anche le loro famiglie. Per la cronaca ogni gita in pullman della RAMA venne a costare al Cral Sauro 11.000 £. 
   All'inizio della nuova stagione il 20 settembre 1960 fu concluso uno scambio con l'U.S. Gavorrano: Melillo e Tanzini  vennero a giocare nel Sauro, mentre Enzo Magliacani e Vannone passarono al U.S. Gavorrano rispettivamente per 25.000 e 55.000 £. 
   Sempre in quella stagione, la decisione presa dal Comitato Provinciale della F.I.G.C. di concedere il Campo Amiata anche al G.S. Batignano - Pastificio Poggione per le partite interne, suscitò le proteste di tutte le squadre cittadine, Sauro, Avanti, Fiamma e Grosseto, che in una nota del 2 novembre lamentavano l'affollamento che si era venuto a creare al campo e la conseguente riduzione di disponibilità per loro stesse.  
    Il 5 dicembre 1960 alcuni tesserati del Sauro vennero convocati con la Rappresentativa Provinciale per partecipare alla Coppa Primavera nella partita Grosseto-Pisa. Questa la rosa completa dei convocati per quella gara: Biagianti, Berretti, Meacci, Melillo e Moschini del Sauro,  Storchi, Mandragora, Giacomi, Calamai e Marconi del Grosseto, D'Arrigo e Lauri dell'Orbetello, Maiani della Pro Follonica, Arreti dell'Avanti. Per il successivo Torneo delle Quattro Regioni, Toscana, Liguria, Lombardia, Piemonte, furono convocati il 2 febbraio 1961 i seguenti giocatori del Sauro: Carlo Meacci, enrico Melillo e Roberto Schirinzi.
   In un consiglio riunito in data 3 gennaio 1961 fu nominato Presidente Nello Cecconi, che probabilmente era il rappresentante di zona dei vini Chianti Palanti, nuovo sponsor del G.S. Sauro e che per questo assunse anche la presidenza, un po' come negli anni precedenti aveva fatto il Pres. Marzuoli. Cecconi delegò Edoardo Checcacci
a rappresentarlo in ogni circostanza. 
   Durante l'estate, precisamente il 30 agosto, il G.S. Sauro Chianti Palanti settore Atletica Leggera, partecipò alla gara podistica "Giro del Rione 1961" organizzato dall'ENAL e riservato ad atleti non tesserati FIDAL. Nell'abituale Torneo estivo notturno di Calcio, denominato
Trofeo Bruno Banchi il Sauro partecipò formando una squadra insieme al neonato G.S. Barbanella e ad altri giocatori avuti in prestito, tra i quali l'attuale Economo della società Sergio Lippi, che militava nella Massetana.
   Nel 1962 nacque a Grosseto il Centro Sociale di Barbanella, (struttura che alla fine del decennio ospiterà temporaneamente anche la Parrocchia di S. Lucia, in attesa della costruzione della nuova chiesa del quartiere). In città si progettava anche l'ampliamento di altri quartieri quali Gorarella con la "Legge 167" e il Villaggio Europa. In più, a livello sportivo, nell'ottobre del 1962 si costituì la Consulta Sportiva Comunale, organismo autonomo e democratico della gioventù sportiva grossetana. 
   Nel frattempo anche il Consiglio direttivo del Sauro fu interessato da alcuni movimenti e da una riunione del 20 ottobre, scaturì il nuovo organico così composto: Pres. Corrado Festelli, consiglieri: Alfio Culicchi, Edoardo Checcacci, Luigi Giovannini, Enzo Fontana, Mario Biagini, Lorenzo Soldati, con allenatore Massimo Tamberi. Il 22 ottobre ci fu anche uno scambio di giocatori tra il Cral Sauro e il Grosseto. In rosso nero finirono Marcello Soldati, Giuliano Grechi, Adriano Arzilli a titolo gratuito con sola rinuncia futura da parte del Sauro ad eventuale Premio Preparazione nel caso in cui i suddetti giocatori rientrassero di nuovo nell'interesse del Grosseto. Alcuni tesserati della stagione 1962-63: Piero Pieroni, Alfredo Marabotti, Roberto Garosi , Rolando Tonini, Renato Toto e Mauro Mordini che negli anni a seguire, diventato avvocato, ricoprirà la carica di Presidente. Anche quell'anno furono inoltrate richieste di contributi ai vari Enti, Comune, Provincia, CONI, Camera di Commercio, Ente Provinciale del Turismo e Pro Loco. Arrivarono 60.000 £ dal Comune tramite l'Assessore allo Sport Enzo Giorgetti.
   Al Torneo notturno Vittadello,
Coppa Lambretta 1963 il Sauro partecipò addirittura con due squadre: G.S. Piazza del Mercato-Café Maiese e G.S. Caffè Segafredo. Il Torneo, molto agguerrito fu vinto dal G.S. Bar Sport Mobilificio Barbanella che battè in finale proprio il G.S. Piazza del Mercato.
   Il 27 settembre 1963 in un Consiglio Direttivo fu proposto e approvato ufficialmente il cambio del nome della società. Da G.S. CRAL SAURO si passò a  G.S. SAURO. Di fatto si confermava la piena presa di autonomia (già in atto da tempo) dalle organizzazioni culturali vicine ai partiti politici, così come tutte le altre squadre nate nello stesso periodo avevano fatto o stavano facendo. Presidente rimase ancora Corrado Festelli, Vice Alvaro Biagianti, Segr. Sergio Canuti, (che sostituì Lorenzo Soldati, partito militare), Cassiere Luigi Giovannini, Economo Aleardo Benocci, All. Massimo Tamberi, consiglieri Edoardo Checcacci, Sonio Checcacci e Ado Pelosi. Dalla nascita della Società, il numero totale dei tesserati era arrivato alla cifra di 800 unità. Il settore Calcio, nel 1964-65 contava 80 tesserati dai 14 ai 18 anni, e 30 tesserati dai 10 ai 14 anni appartenenti al N.A.G.C.  Gli
Allievi 1963-64 vinsero di nuovo il Campionato Provinciale. Di questa squadra si misero in luce soprattutto Novilio Bruschini, forte difensore di Batignano, e Nevio Vinciarelli, una mezzala proveniente da Magliano in Toscana. I due spiccarono insieme il volo per una carriera ricca di soddisfazioni, venendo acquistati dal Solvay. Bruschini arrivò poi fino alla Serie A con il Foggia, Vinciarelli dopo aver gravitato tra serie A e B, fu costretto al ritiro a causa di un  brutto infortunio. 
   Della sezione Pallacanestro che nel 1963 prese parte al Campionato ENAL, si occupavano i dirigenti Franco Innocenzi, Dini Dino, Piero Papini, Enrico Castellani. Per la Pallavolo risultavano tesserati 16 atleti e furono disputati due tornei cittadini. La sezione Atletica Leggera forte di 10 tesserati, nei tre anni precedenti aveva  sempre vinto il Campionato Provinciale e rappresentato la provincia di Grosseto alle finali Nazionali di Corsa Campestre ENAL, cosa che in quella stagione non riuscì.   
  Nella stagione 1963-64 l'affitto del Campo Amiata era salito a £ 3.000 al mese per ogni squadra e il 1 ottobre del 1963 cambiò ancora il custode dell'impianto. La F.I.G.C. si vedeva costretta spesso a richiamare le società al rispetto delle scadenze di pagamento dell'affitto, per far fronte alle costanti spese per l'acquisto della legna che serviva per scaldare l'acqua per le docce.
    Il 17 ottobre sempre di quell'anno, il Sauro inoltrò presso l'Amministrazione Comunale una richiesta per l'installazione di una bacheca sotto i portici davanti al Caffé Italiano, uno dei punti di maggior ritrovo degli sportivi della città. In questa bacheca venivano appese le convocazioni per le gare agonistiche e rimarrà lì fissata fino al 1984.
   L'U.S. Grosseto rinnovò il nulla-osta alle stesse condizioni dell'anno precedente ai giocatori Arzilli, Grechi e Soldati e così fece anche per il nuovo arrivo Paolo Falconi.
    Il 7 dicembre 1963 si inaugurò il
Campo Scuola, struttura adibita all'Atletica Leggera adiacente allo Stadio Comunale di calcio. Alla cerimonia, organizzata dal Delegato di zona del C.O.N.I. Ing. Roberto Iannella ed in un primo tempo rinviata per l'assassinio del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, furono invitati anche i dirigenti del Sauro.
  A fine campionato nel marzo 1964,
Bruno Berretti di Castiglione della Pescaia, detto Pelè, passò al Gavorrano per £ 5.000 e Claudio (o Aldo ?) Tonini finì al Batignano sempre per 5.000 £.
   Al torneo notturno al Campo Amiata del 1964, denominato
Coppa Ferrarelle, il Sauro vi prese parte ancora una volta con due squadre. All'inizio della successiva stagione il 21 settembre 1964, si costituì un nuovo Consiglio Direttivo: Pres. Corrado Festelli, V. Pres. Alvaro Biagianti, Segr. Ado Pelosi, Cassiere Luigi Giovannini. Consiglieri: Edoardo Checcacci, Lorenzo Soldati, Erminio Gargano. Istr. Tecn. Massimo Tamberi. Nel Campionato Juniores 1964-65 il Sauro non fu fortunato nel sorteggio del calendario. Gli sportivi di una certa età ricorderanno che esisteva allora il campionato " De Martino " che era più o meno il campionato delle riserve cui partecipavano le società dalla serie A fino alla serie D, compresa l'U.S. Grosseto. Il Sauro dovette giocare la prima partita l'8 novembre 1964 proprio contro il Grosseto, che approfittando del fatto che il campionato De Martino non era ancora iniziato poté schierare la formazione migliore, e per i rosso neri non ci fu scampo. Ci fu anche un reclamo verso la Federazione che naturalmente non ebbe nessun effetto. Rimaneva il fatto che la squadra più rappresentativa della città temeva più del dovuto la piccola società rosso nera.
    A metà decennio, nel marzo 1965 si cominciarono a smantellare dai paloni di legno del Campo Amiata, i fari dell'impianto d'illuminazione, che vennero poi ricollocati al Campo Sportivo di Castiglione della Pescaia, oggi denominato Valdrighi. Questo creò un certo rammarico nel mondo sportivo grossetano. Anche il Sauro espresse il proprio rincrescimento in una lettera inviata alla FIGC  Regionale, lamentando che tale operazione decretava di fatto la fine dei Tornei notturni estivi, che oltre a momenti di alto spettacolo per gli sportivi maremmani fungevano come importante fonte finanziaria per le casse delle società che vi prendevano parte. Questa intervento era figlio di un più ampio disegno urbanistico che prevedeva il Campo Amiata destinato a scomparire, sostituito dal già ultimato Campo di via Monterosa e dal futuro Campo di via Adda. I contributi fortunatamente arrivarono lo stesso: 70.000 £ dal Comitato Regionale FIGC e 130.000 £ dal Comune di Grosseto. 
    Anche le altre discipline venivano onorate. Per l'Atletica Leggera nel giorno di S. Giuseppe 1965, il Sauro partecipò con cinque propri atleti alla Corsa Campestre Provinciale disputata a Scarlino e uno di questi, Luigi Locatelli risultò vincitore. Ciò gli permise di prendere parte ai Campionati Nazionali a Luino (VA) il 21 marzo in rappresentanza della Provincia di Grosseto e ottenere un prestigioso 8° posto. Locatelli vinse anche il Giro dei Rioni, gara podistica che si disputò al Campo Amiata il 27 ottobre 1965.
   A metà decennio anche con società di calcio di serie A cominciarono ad affacciarsi al vivaio saurino Sauro. 
Bruno Passalacqua, (compianta figura di sportivo grossetano in onore del quale si disputa ogni anno dal 1975  il Torneo omonimo), da Segretario dell'U.S. Grosseto era passato a fare il Segretario dell'A.C. Milan. Anche dal suo nuovo ruolo, Passalacqua manteneva ancora un costante contatto con la sua Maremma, anche per i buoni rapporti che lo legavano a Edoardo Checcacci e ad Alfio Culicchi. Fitta era la corrispondenza di Passalacqua con il Sauro per avere notizie sulle giovani promesse. Per diverso tempo fu seguito Maurizio Fommei, che con Bruschini aveva già partecipato a dei provini per l'Internazionale, ma il forte difensore era un po' penalizzato fisicamente e questo gli compromise la carriera calcistica a grandi livelli. Fommei qualche anno dopo passò alla Massetana poi al Piombino in Serie D, dove ritrovò l'altro saurino Borgogni. Contatti simili ed altrettanto importanti si cominciarono ad avere anche con un giovanottino di Civitavecchia tal Luciano Moggi
che lavorava alla stazione ferroviaria e già esercitava la pratica di talent-scout, il procuratore di allora.  Nel frattempo il terzino Nedo Nencioni e il portiere Melani passarono alla Massetana, Enzo Carducci passò al Piombino (300.000 e 25.000 £ premio preparazione). Il gavorranese Silvio Scapecchi che aveva giocato nei tornei estivi con il Sauro andò alla Pistoiese. Partirono per Massa Marittima anche il portiere Claudio Cardini, il difensore Maurizio Fommei e Mauro Fiorilli ed arrivarono 36.000 £ come premio preparazione. Al Batignano passarono Roberto Giannini (5.000 £ di Premio Prep.) e Alessandro Sbardellati (2.000 £ P.P.) che era rientrato dall'U.S. Grosseto.  Da Orbetello arrivò Giorgio Bacci, un giovane del '49. Dalla squadretta rionale del Fossino, il 4 settembre '65 approdò al Sauro un giovane terzino di nome Giorgio Toncelli, mentre dal Marina doveva arrivare Fabrizio Bartolini, ma alcune polemiche nate tra le due società bloccarono il trasferimento.
    Il Consiglio Direttivo del 9 novembre 1965 vedeva ancora Presidente Corrado Festelli
, Vice Pres. Luigi Giovannini, Segr. Lorenzo Soldati, Cassiere Ado Pelosi. Consiglieri: Silvano Lanfranchi di Sticciano (che rimase fino al 15 ottobre 66), Silvio Casciani, Luciano Galeotti, Enzo Fontana, Luigi Locatelli, Mario Biagini. Questo Consiglio confermò i colori sociali rossoneri e sostituì quelli di riserva da biancocelesti a bianconeri. 
   Nell'ambito dirigenziale però vi erano acque agitate. Il portiere degli Allievi Moreno Dottarelli era stato promesso al Torino, ma nella trattativa si era inserito anche il Bologna, disposto ad offrire una cifra più alta. Valutazioni diverse sul da farsi portarono il 19 ottobre 1965 alle dimissioni del Segr. Lorenzo Soldati. Il giorno dopo anche il Pres. Festelli presentò le proprie dimissioni, ma rimase poi in rosso nero fino a maggio 1966, quando lasciò definitivamente il Sauro per approdare la stagione successiva all'U.S. Grosseto. Il 19 novembre ecco le dimissioni anche di Checcacci, che furono respinte, ma per un breve periodo Edoardo rimase fuori dal Consiglio.
   Il 18 marzo 1966, la situazione si stabilizzò, nuovo Presidente divenne l'Avv. Mauro Mordini
, Vice Pres. Silvio Casciani, Segr. Lorenzo Soldati, Cassiere Luigi Giovannini. Consiglieri: Lanfranchi di Sticciano, Carlo Bassanelli di Montiano, Dino Dini, Nedo Ficulle, Edoardo e Sonio Checcacci, Ado Pelosi, Allen. Massimo Tamberi. Il 24 giugno il Consiglio vide arrivare anche Aurelio Grilli, oltre al rientro di Ferruccio Arnaldi.  Una grande formazione Allievi 1965-66 intanto aveva dominato nel Campionato Provinciale e nella Coppa Toscana fu sconfitta in semifinale dalla Fiorentina, guidata dal capitano Fabrizio Berni, futuro professionista in serie A e B. Edoardo Checcacci nella stessa stagione ricevette del Comitato Provinciale una squalifica di due anni, con l'accusa di  " tentata aggressione e minacce ad un dirigente FIGC locale". La sentenza fu impugnata dal Sauro che riuscì a smontare le accuse e il provvedimento fu annullato dalla Commissione Giudicante Regionale. Checcacci e Soldati avevano solo chiesto, anche se con insistenza spiegazioni al Pres. Valdambrini sul calendario che prevedeva tre trasferte consecutive.  
   A cavallo degli anni '60 il G.S. Sauro dal vecchio Campo Amiata, si trasferì nel nuovo impianto di via Monterosa, insieme alla neonata Polisportiva Barbanella. Nel frattempo la sezione Palla Volo partecipò nell'aprile del 1966 al Torneo Zonale organizzato dalla Diocesi di Grosseto nella struttura sportiva del Sacro Cuore. Per il Calcio invece nel luglio '66 a Roccatederighi ci fu un provino del Bologna F.C. e il Sauro poté mostrare alcuni prospetti del proprio vivaio: Paolo Francesco Amato
, Vanni Checcacci, Fabrizio Comandi, Gianfranco Venturi, Giuliano Bocchi. Vanni Checcacci era reduce dalla partecipazione con la maglia della Lucchese, dal Torneo R. Strulli, svoltosi a Borgo a Mozzano. Francesco Amato, figlio del custode del Campo Amiata, passò poi all'U.S. Palermo.
    Nell'agosto 1966 il Sauro organizzò un importante
Torneo N.A.G.C.  I' Coppa UISP, vera rassegna delle migliori promesse maremmane, che si giocò allo Stadio Comunale, con il patrocinio del Comune di Grosseto e della UISP Comitato Provinciale. La vittoria andò ai lagunari dell'Orbetello allenati da Mr. Rinaldo Di Chiara che batterono nella prima partita il Sauro su rigore ed in finale l'U.S. Grosseto.
   In quegli anni si era creato anche un discreto rapporto di collaborazione anche con l'A.C. Torino. Numerose le missive tra il sig. Giacinto Ellena della società granata e la segreteria saurina per informazioni su raduni, segnalazione giovani promesse ecc... Questo fece sì che il portiere Dottarelli, come promesso, partisse per
Torino. Qui ritrovò l'ex saurino Nevio Vinciarelli, che militava negli Juniores granata e saltuariamente nella "De Martino". Dottarelli durante la permanenza nella città della Mole mantenne un cordiale contatto con il Segr. Lorenzo Soldati. Nelle sue numerose lettere parlava bene dell'allenatore Sentimenti III ma si dichiarava insoddisfatto del proprio rendimento, manifestando grande volontà di migliorarsi. Chiedeva sempre notizie sui vecchi compagni e raccontava dei derby contro i cugini bianco neri e delle belle prestazioni di Vinciarelli. Scrisse anche che dopo una partita della " De Martino ", addirittura il Paron Nereo Rocco (allora Direttore Tecnico dei granata), prese a braccetto Nevio per fargli i complimenti. 
    Nel Campionato di
III Categoria 1966-67 il Sauro fu inserito insieme al Barbanella e all'Avanti, nel Girone B, che comprendeva anche il S. Quirico d'Orcia e Montalcino. Inutili le proteste delle tre squadre cittadine, il Comitato Provinciale presieduto dai Sigg. Valdambrini, Vinci e Spallone non ritornò sulle proprie decisioni. Nel frattempo Loris Tacconi era passato al Roccastrada per 100.000 £.
   Il 4 novembre del 1966 avvenne la grande alluvione della città da parte del fiume Ombrone che ruppe gli argini nei pressi del vecchio Motel Agip provocando una tragedia inaspettata e non prevista. Fu un vero disastro per la popolazione e per la fragile espansione economico-industriale della Maremma. "L'alluvione della povera gente", come titolarono gli scrittori Luciano Bianciardi e Pilade Rotella nel loro toccante libro. Gli ingenti danni provocati alla Maremma interessarono anche il Campo di via Amiata e quello di via Monterosa che rimasero per molto tempo inagibili. Lo stesso garage dell'allenatore Massimo Tamberi fu colpito dalla catastrofe. Qui erano custodite tutte attrezzature della società, circa 40 paia di scarpe, 4 corredi completi, 30 magliette NAGC, 4 palloni di cuoio, 10 palloni di gomma e la cassetta dei medicinali. Tutto fu spazzato via, niente poté essere recuperato e passata la tempesta, i dirigenti rosso neri si adoperarono per chiedere aiuto in tutte le direzioni.  Fu fatto appello anche a diverse società di serie A e B. La Juventus inviò un corredo bianconero, mentre Milan, Inter, Bologna, Lazio, Reggiana, Torino e Padova non risposero positivamente alla richiesta, dichiarando di aver già provveduto in favore di altre piccole società colpite da simili calamità. Anche la Ignis di Varese rispose con la stessa motivazione. Il Direttivo Nazionale della UISP fece pervenire 3 palloni di cuoio, 25 paia di scarpe e 3 corredi completi, (uno bianco nero, uno rosso nero e l'altro nero azzurro). La FIGC Regionale contribuì con 300.000 £ e altri aiuti arrivarono dagli Enti Locali.
   Il 15 dicembre dello stesso anno, Consiglio Direttivo a casa di Edoardo Checcacci, Mauro Mordini Presidente,Silvio  Casciani Vice Pres., Renzo Soldati Segretario, Luigi Giovannini Direttore Sportivo. Consiglieri: Carlo Bassanelli, Nedo Ficulle, Edoardo Checcacci, Dino Dini, Ferruccio Arnaldi, Ado Pelosi, Massimo Tamberi e il Dr. Paolo Giurelli.
   Anche con la
Juventus si mantenevano costanti rapporti. Già nel 1966 a Civitavecchia avevano provato per i bianco neri  Moreno Dottarelli (poi come detto approdato al Torino), Fabrizio Comandi, Vanni Checcacci e Franco Furzi. Nel 1967 fu il turno di Giuliano Bocchi, Doriano Borgogni e Irio Ceccarelli, mentre l'anno successivo toccò al centravanti Gianfranco Venturi. Questi ultimi tre, sempre nel '67, presero parte anche ad un provino del Torino a Genova.
   Ancora movimento nel Consiglio direttivo. Il 2 marzo 1967 riunione presso i locali UISP di via Goldoni 9, con ospite illustre l'assessore allo Sport e Turismo Enzo Giorgetti. Questi i componenti: Pres. Mauro Mordini, Vice Pr. Silvio Casciani, Segr. Renzo Soldati, Cassiere Carlo Bassanelli. Consiglieri: Sergio Lippi, Luig Giovanninii, Ado Pelosi, Dino Dini, Nedo Ficulle, Ferruccio Arnaldi, Aurelio Grilli, Edoardo e Sonio Checcacci. La successiva riunione del 3 maggio '67, si svolse nei nuovi locali della sede in via Pantaneto 6. Nel maggio del 1967 il Sauro vinse la prestigiosa Coppa Artusio Fineschi, nel torne
o organizzato dallo Sporting Club. Grande impresa per i giovani saurini che con grandissima soddisfazione eliminarono in Semifinale l'U.S. GROSSETO, nelle cui fila militavano atleti che già avevano esordito in serie D. Poi nella Finale del 13 maggio ebbero la meglio sul G.S. Pace in una gara tiratissima che vide anche qualche eccesso di agonismo, senza però nessuno strascico fuori dal campo. Le premiazioni si svolsero il 31 maggio '67, capocannoniere del Torneo risultò Doriano Borgogni con 5 gol, seguito da Gianfranco Venturi con 4.
  
Quasi a fine decennio il Sauro si trasferì di nuovo, questa volta per accasarsi nella sede che ancora oggi lo ospita, via Adda. Al campo sportivo di via Monterosa rimaneva solamente il G.S. Barbanella, mentre il Sauro e il G.S. Avanti si sistemarono nella nuova struttura. Il 24 dicembre del 1968 queste due società si accordarono con il Sig. Biagiotti  che per un compenso di 20.000 £ mensili, divenne il primo custode. Il Campo prese il nome di Via Adda, (ancora oggi impropriamente mantenuto), perché l'ingresso era proprio in via Adda, la strada che porta al Cimitero di Sterpeto e due " ponticini " permettevano il superamento di un fosso di scarico a cielo aperto che scorreva parallelo alla via. Dopo poco il custode Biagiotti fu sostituito da Mario Enei ex dipendente dell'Archivio di Stato, già custode al campo di via Monterosa. 
     La carenza delle strutture di quei tempi non fermava certo la passione che i ragazzi avevano per il calcio. Erano così le strade (per fortuna non ancora soffocate dalle auto), i cortili privati e ogni spazio possibile a diventare all'occasione uno stadio. I dirigenti del Sauro, sempre a caccia di nuovi talenti, seguivano queste " partitine " e organizzavano di tanto in tanto dei Tornei  NAGC dove questi ragazzi, in completa autogestione, partecipavano in rappresentanza dei vari rioni della città.
    Fu così che un giorno Edoardo Checcacci scoprì due giovani campioncini che giocavano presso il Sacro Cuore: Paolo Franceschelli ('54) e Alessandro Aprili ('53). Franceschelli era già stato tesserato con il NAGC dell'U.S. Grosseto, ma la stagione sportiva era da poco terminata. Le società in quel tempo avevano il diritto di prelazione sui propri giocatori valido una decina di giorni, trascorsi i quali Checcacci tesserò i due giovani per il Sauro. Una  vera fortuna, perché
Paolo Franceschelli dopo soltanto poche partite negli Allievi, fu chiamato ad un provino a Lugo di Romagna dove suscitò una buonissima impressione che il 1 luglio 1969 gli valse l'acquisto da parte della Juventus e immediatamente due giorni dopo partì per Torino. Il contratto di cessione, firmato dal Vice Presidente bianco nero Comm. Remo Giordanetti fruttò al Sauro diversi milioni. Il reclamo del Grosseto che pretendeva l
a proprietà del giovane calciatore non ebbe esito. La vicenda fu chiarita nella sede nazionale della FIGC che sentite le ragioni delle due parti, sentenziò il tesseramento da parte del Sauro pienamente legittimo. Nella vicenda, il Sauro, rappresentato dal Segretario Lorenzo Soldati e dal Consigliere Dino Dini, si avvalse della prestigiosa assistenza dell'Avv. Vittorio Caissotti di Chiusano, (poi diventato Presidente juventino dal 1990 alla sua scomparsa nel 2003). Per la cronaca fu proprio Dino Dini ad accompagnare l'Avv. Chiusano al termine del suo intervento, all'aeroporto di Fiumicino. Viaggio che costò addirittura quattro ore, perché proprio in quel giorno stava rientrando in Italia la Nazionale vice campione del mondo dai mondiali in Messico. Anche un altro giovane di quella squadra Albino Oneto, dopo una grande prestazione ad un provino al Campo Radaelli di Milano, sotto gli occhi di Mr. Invernizzi, fu acquistato dall'Inter. Dopo la firma del contratto col Direttore Sportivo nerazzurro Franco Manni,  Oneto il 25 agosto fu convocato per il raduno precampionato a Milano. Poco tempo dopo però, Oneto fu costretto a seguire la famiglia emigrata in Canada e ad abbandonare una promettente carriera calcistica.
    Nella stagione 1969-70 il Sauro venne ammesso a disputare per la prima volta nella sua storia il campionato
Dilettanti di 2ª Categoria. La società rosso nera investì parte delle somme ricavate dalle cessioni di cui sopra, per l'acquisto di alcuni giocatori di provata esperienza (si ricordano Vinicio Vegni e Bruno Bruni; proprio a quest'ultimo, a metà campionato fu affidata anche la conduzione della squadra dopo l'allontanamento dell'allenatore Bruno Polidori). La nuova esperienza in categoria superiore non fu molto felice. Difficoltà organizzative, forze la mancanza di un disegno strategico, sicuramente inesperienza e continui cambi di formazione non portarono ai risultati sperati e al termine della stagione la squadra fu retrocessa. Unica consolazione quella di aver fatto da vetrina per molti giovani Juniores, alcuni dei quali come Dante Cipollini e Giorgio Toncelli che furono impiegati in pianta stabile nella Rappresentativa grossetana al Torneo delle Province. Ricordo di aver assistito personalmente a diverse partite di quel campionato, anche in trasferta (spesso con il pullman) insieme a mio fratello Francesco che era Dirigente accompagnatore Ufficiale della squadra. Ma la cosa più importante era che, dopo anni di partitine in mezzo alla strada (con tanti palloni sequestrati dalle solerti guardie comunali, quali guarda caso l'ex saurino Bianchini e il tremendo "Dentino") e dopo tanti Torneini NAGC, cominciavo anch'io a menar calci al pallone che contava, in un campo sportivo vero, con l'arbitro e le magliette con i numeri e tutte dello stesso colore.         

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