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III^
Torneo Città di Grosseto 1960
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I'
Torneo Salvetti
1960
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Juniores
1960-61
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Allievi
1962-63
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Juniores
1963-64
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III
Cat. 1964-65
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Sett.
Giov. 1964-65
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Juniores
1964-65
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Allievi
1964-65
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Raduno
1965-66
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Juniores
1965-66
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Sett. Giov. 1966-67
Juniores 1966-67
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VEDI ANCHE IL N.A.G.C. |
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Gli inizi
degli anni '60 trovarono l'Italia alle prese con una grande
trasformazione socio-economica figlia del "boom"
industriale. Le condizioni materiali di vita erano migliorate, ne
derivavano una minore preoccupazione quotidiana e una maggiore
disponibilità verso i nuovi stili di vita. Avvenne un cambiamento in tutti i campi, l'Italia da società
prevalentemente contadina, si avviava a diventare un paese
industriale, l'analfabetismo veniva sconfitto e l'automobile diventava
una realtà.
Nascevano le autostrade e le case cominciavano a riempirsi di
apparecchi televisivi, c'era la voglia di mettersi definitivamente
alle spalle gli anni del fascismo e della guerra. Anche Grosseto,
se pur in ritardo come tutti i piccoli centri cominciò a
trasformarsi, venne varato il nuovo Piano Regolatore Edilizio così
che la
città cominciò ad espandersi.
Il decennio sportivo
si aprì con le Olimpiadi di Roma'60, quelle del record di Livio
Berruti sui 200 m. e il 4° posto della Nazionale Olimpica di calcio e
nel Campionato italiano cominciò la moda degli
stranieri e degli oriundi.
A livello di FIGC, dal Settore di Istruzione e Preparazione Tecnica
(SIPT) nel 1960 nacque il N.A.G.C. Nucleo Addestramento Giovani
Calciatori, attività sportiva riservata ai giovani dai 10 ai 14 anni. Scopo di questa nuova
struttura era quello di raggiungere la più
larga divulgazione della pratica calcistica, il reclutamento e
l'addestramento tecnico del maggior numero possibile di giovanissimi e il
loro razionale avviamento all'attività agonistica federale. Il SIPT
inviò alle Società un programma descrittivo di esercitazioni
ginnico-atletiche dedicate a tale attività. I NAGC potevano essere
affidati anche a società C.S.I o UISP. Il Sauro che dalla
nascita aveva privilegiato l'avviamento allo sport giovanile e tra le
varie discipline anche e soprattutto l'insegnamento del calcio, si adoperò
subito per organizzare un proprio N.A.G.C. Le prime notizie scritte si
hanno comunque dal
1963.
Il
22 agosto 1960 l'U.S. Grosseto offrì a Edoardo Checcacci un posto nel
Consiglio Direttivo bianco rosso, ma la proposta seppur lusinghevole non fu
accettata. Mai Edoardo avrebbe lasciato la propria " creatura " per
approdare ad un'altra società sportiva e così l'inizio dell'imminente
campionato lo trovò ancora più che mai impegnato nel suo Sauro.
Dal 1960 il Cral Sauro, si accordò con un
nuovo sponsor, sempre di vino, Chianti PALANTI, che versava nelle casse della
società una quota
mensile di 8.000 £. Al consueto Torneo estivo notturno 1960,
denominato
III' Coppa Filarmonica Grossetana e organizzato dalla Scuola di
musica Giuseppe Verdi, il Sauro partecipò con il nome S. G. Sauro
Chianti Mugnaini.
Nel 1960 prese il via un altro importante torneo estivo di calcio,
il
Torneo Salvetti organizzato dal U.S.
Gavorrano. Il Sauro vi fu invitato e per le partite del torneo organizzò delle vere
e proprie gite aperte a tutti i cittadini. Pochi erano a quel tempo coloro
che potevano permettersi il lusso di possedere un'autovettura, così
dell'occasione poterono approfittare molti sportivi ed anche le loro famiglie. Per la cronaca
ogni gita
in pullman della RAMA venne a costare al Cral Sauro 11.000 £.
All'inizio
della nuova stagione il 20 settembre 1960 fu concluso uno scambio con l'U.S.
Gavorrano: Melillo e Tanzini vennero a giocare nel Sauro,
mentre Enzo Magliacani e Vannone passarono al U.S.
Gavorrano
rispettivamente per 25.000 e 55.000 £.
Sempre in quella stagione, la decisione presa dal Comitato Provinciale della F.I.G.C.
di concedere il Campo Amiata anche al
G.S. Batignano - Pastificio Poggione per le partite interne, suscitò le proteste
di tutte le squadre cittadine, Sauro,
Avanti, Fiamma e Grosseto, che in una nota del 2 novembre lamentavano
l'affollamento che si era venuto a creare al campo e la conseguente riduzione
di disponibilità per loro stesse.
Il 5 dicembre
1960
alcuni
tesserati del Sauro vennero convocati con la Rappresentativa Provinciale
per partecipare alla Coppa Primavera nella partita Grosseto-Pisa. Questa
la rosa completa dei convocati per quella gara: Biagianti, Berretti,
Meacci, Melillo e
Moschini del Sauro, Storchi, Mandragora, Giacomi, Calamai e Marconi
del Grosseto, D'Arrigo e Lauri dell'Orbetello, Maiani della Pro
Follonica, Arreti dell'Avanti. Per il successivo Torneo delle
Quattro Regioni, Toscana, Liguria, Lombardia, Piemonte, furono
convocati il 2 febbraio 1961 i seguenti giocatori del Sauro: Carlo Meacci,
enrico Melillo e Roberto Schirinzi.
In un consiglio riunito in data 3 gennaio 1961 fu nominato
Presidente Nello Cecconi, che probabilmente era il
rappresentante di zona dei vini Chianti Palanti, nuovo sponsor del G.S. Sauro e
che per questo assunse anche la presidenza, un po' come negli anni
precedenti aveva fatto il Pres. Marzuoli. Cecconi delegò Edoardo Checcacci a
rappresentarlo in ogni circostanza.
Durante
l'estate, precisamente il 30 agosto, il G.S. Sauro Chianti Palanti settore
Atletica Leggera, partecipò alla gara podistica "Giro del Rione 1961" organizzato
dall'ENAL
e riservato ad atleti non tesserati FIDAL. Nell'abituale Torneo estivo
notturno di Calcio, denominato
Trofeo
Bruno Banchi
il Sauro
partecipò formando una squadra insieme al neonato G.S. Barbanella e ad
altri giocatori avuti in prestito, tra i quali l'attuale Economo della
società Sergio Lippi, che militava nella Massetana.
Nel 1962 nacque
a Grosseto il Centro Sociale di Barbanella, (struttura che alla fine del decennio ospiterà
temporaneamente anche la Parrocchia
di S. Lucia, in attesa della costruzione della nuova chiesa del
quartiere). In città si progettava anche l'ampliamento di altri quartieri quali Gorarella con la
"Legge 167" e il Villaggio Europa. In più, a livello
sportivo, nell'ottobre del 1962 si costituì la Consulta Sportiva Comunale,
organismo autonomo e democratico della gioventù sportiva grossetana.
Nel frattempo anche il Consiglio
direttivo del Sauro fu interessato da alcuni movimenti e da una riunione del 20 ottobre, scaturì il nuovo
organico così
composto: Pres. Corrado Festelli, consiglieri:
Alfio Culicchi, Edoardo Checcacci, Luigi Giovannini, Enzo Fontana, Mario Biagini, Lorenzo
Soldati, con allenatore Massimo Tamberi. Il 22 ottobre ci fu anche uno
scambio di giocatori tra il Cral Sauro e il Grosseto. In rosso nero
finirono Marcello Soldati, Giuliano Grechi, Adriano Arzilli a titolo
gratuito con sola rinuncia futura da parte del Sauro ad eventuale Premio
Preparazione nel caso in cui i suddetti giocatori rientrassero di nuovo
nell'interesse del Grosseto. Alcuni tesserati della
stagione 1962-63: Piero Pieroni, Alfredo Marabotti, Roberto Garosi ,
Rolando Tonini, Renato Toto e Mauro Mordini che negli anni a seguire,
diventato avvocato, ricoprirà
la carica di Presidente. Anche quell'anno furono inoltrate richieste di
contributi ai vari Enti, Comune, Provincia, CONI, Camera di Commercio,
Ente Provinciale del Turismo e Pro Loco. Arrivarono 60.000 £ dal Comune
tramite l'Assessore allo Sport Enzo Giorgetti.
Al
Torneo notturno Vittadello,
Coppa
Lambretta 1963
il Sauro partecipò addirittura con due squadre: G.S. Piazza del Mercato-Café Maiese
e G.S. Caffè Segafredo. Il
Torneo, molto agguerrito fu vinto dal G.S. Bar Sport Mobilificio Barbanella che battè in finale proprio il G.S. Piazza del Mercato.
Il 27 settembre 1963 in un Consiglio Direttivo fu proposto e
approvato ufficialmente il cambio del nome della società. Da G.S. CRAL
SAURO si passò a G.S. SAURO. Di fatto si confermava la piena presa
di autonomia (già in atto da tempo) dalle organizzazioni culturali vicine ai
partiti politici, così come tutte le altre squadre nate nello stesso periodo
avevano fatto o stavano facendo. Presidente rimase ancora Corrado Festelli,
Vice Alvaro Biagianti, Segr. Sergio Canuti, (che sostituì Lorenzo
Soldati, partito militare), Cassiere Luigi Giovannini,
Economo Aleardo Benocci, All. Massimo Tamberi, consiglieri
Edoardo Checcacci, Sonio Checcacci e Ado Pelosi. Dalla
nascita della Società, il numero totale dei tesserati era arrivato alla
cifra di 800 unità. Il settore Calcio, nel 1964-65 contava 80 tesserati dai 14 ai 18 anni, e 30 tesserati dai 10
ai 14 anni appartenenti al N.A.G.C. Gli
Allievi
1963-64
vinsero di nuovo il Campionato Provinciale. Di questa squadra si misero in
luce soprattutto Novilio Bruschini, forte difensore di Batignano, e Nevio
Vinciarelli, una mezzala proveniente da Magliano in Toscana. I due
spiccarono insieme il volo per una carriera ricca di soddisfazioni,
venendo acquistati dal Solvay.
Bruschini
arrivò
poi fino alla Serie A con il Foggia,
Vinciarelli
dopo aver gravitato tra serie A e B, fu costretto al ritiro a causa di
un brutto infortunio.
Della sezione Pallacanestro che nel 1963 prese parte al Campionato
ENAL, si occupavano i dirigenti Franco Innocenzi, Dini Dino, Piero Papini,
Enrico Castellani. Per
la Pallavolo risultavano tesserati 16 atleti e furono disputati due
tornei cittadini. La sezione Atletica Leggera forte di 10
tesserati, nei tre anni precedenti aveva sempre vinto il Campionato
Provinciale e rappresentato la provincia di Grosseto alle finali Nazionali
di Corsa Campestre ENAL, cosa che in quella stagione non
riuscì.
Nella stagione 1963-64 l'affitto del Campo Amiata era salito a £ 3.000 al
mese per ogni squadra e il 1 ottobre del 1963 cambiò ancora il custode
dell'impianto. La F.I.G.C. si vedeva costretta spesso a richiamare le società al
rispetto delle scadenze di pagamento dell'affitto, per far fronte alle
costanti spese per l'acquisto della legna che serviva per scaldare l'acqua per
le docce.
Il 17 ottobre sempre di quell'anno, il Sauro inoltrò
presso l'Amministrazione Comunale una richiesta per l'installazione di una
bacheca sotto i portici davanti al Caffé Italiano, uno dei punti di
maggior ritrovo degli sportivi della città. In questa bacheca venivano
appese le convocazioni per le gare agonistiche e rimarrà lì fissata fino al
1984.
L'U.S. Grosseto rinnovò il nulla-osta alle stesse
condizioni dell'anno precedente ai giocatori Arzilli, Grechi e Soldati e
così fece anche per il nuovo arrivo Paolo Falconi.
Il 7 dicembre
1963 si inaugurò il
Campo
Scuola, struttura
adibita all'Atletica Leggera adiacente allo Stadio
Comunale di calcio. Alla
cerimonia, organizzata dal Delegato di zona del C.O.N.I. Ing.
Roberto Iannella ed in un primo tempo rinviata per l'assassinio del Presidente degli
Stati Uniti John F. Kennedy, furono invitati anche i dirigenti del Sauro.
A fine campionato nel marzo 1964,
Bruno Berretti
di Castiglione della Pescaia, detto Pelè, passò al Gavorrano
per £ 5.000 e Claudio (o Aldo ?) Tonini
finì al Batignano sempre per
5.000 £.
Al torneo notturno al Campo Amiata del 1964,
denominato
Coppa
Ferrarelle,
il Sauro vi prese parte ancora una volta con due squadre. All'inizio
della successiva stagione il 21 settembre 1964, si
costituì un nuovo Consiglio
Direttivo: Pres. Corrado
Festelli, V. Pres.
Alvaro Biagianti, Segr.
Ado Pelosi, Cassiere Luigi Giovannini. Consiglieri: Edoardo Checcacci,
Lorenzo Soldati, Erminio Gargano. Istr. Tecn.
Massimo Tamberi. Nel
Campionato
Juniores 1964-65
il Sauro non fu fortunato
nel sorteggio del calendario. Gli sportivi di una certa età ricorderanno
che esisteva allora il campionato " De Martino " che era più o meno il
campionato delle riserve cui partecipavano le società dalla serie A fino
alla serie D, compresa l'U.S. Grosseto. Il Sauro dovette giocare la prima
partita l'8 novembre 1964 proprio contro il Grosseto, che approfittando del
fatto che il campionato De Martino non era ancora iniziato poté schierare la
formazione migliore, e per i rosso neri non ci fu scampo. Ci fu anche un
reclamo verso la Federazione che naturalmente non ebbe nessun effetto.
Rimaneva il fatto che la squadra più rappresentativa della città temeva più
del dovuto la piccola società rosso nera.
A metà decennio, nel
marzo 1965 si cominciarono a smantellare dai paloni di legno del Campo
Amiata, i fari dell'impianto d'illuminazione, che vennero poi ricollocati al Campo Sportivo di Castiglione della
Pescaia, oggi denominato Valdrighi. Questo creò un certo rammarico nel mondo sportivo
grossetano. Anche il
Sauro espresse il proprio rincrescimento in una lettera inviata alla
FIGC Regionale, lamentando che tale operazione decretava di fatto la fine dei Tornei notturni estivi,
che oltre a momenti di alto spettacolo per gli sportivi maremmani
fungevano come importante fonte finanziaria per le casse delle società
che vi prendevano parte.
Questa intervento era figlio di un più ampio disegno
urbanistico che prevedeva il Campo Amiata destinato a scomparire,
sostituito dal già ultimato Campo di via Monterosa e dal futuro Campo di
via Adda. I contributi fortunatamente arrivarono lo stesso: 70.000 £ dal Comitato
Regionale FIGC e 130.000 £ dal Comune di Grosseto.
Anche le altre discipline venivano onorate. Per l'Atletica Leggera nel giorno di S. Giuseppe 1965,
il Sauro partecipò con cinque propri atleti alla Corsa Campestre
Provinciale disputata a Scarlino e uno di questi, Luigi Locatelli risultò
vincitore. Ciò gli permise di prendere parte ai Campionati Nazionali a
Luino (VA) il 21 marzo in rappresentanza della Provincia di Grosseto e
ottenere un prestigioso 8° posto. Locatelli vinse anche il Giro dei
Rioni, gara podistica che si disputò al Campo Amiata il 27 ottobre 1965.
A metà decennio anche con società di calcio di serie A
cominciarono ad affacciarsi al vivaio saurino
Sauro. Bruno
Passalacqua, (compianta figura di sportivo grossetano in onore del quale si disputa
ogni anno dal
1975
il Torneo omonimo), da Segretario dell'U.S. Grosseto era
passato a fare il Segretario dell'A.C. Milan. Anche dal suo nuovo ruolo,
Passalacqua
manteneva ancora un costante contatto con la sua Maremma, anche per i buoni rapporti
che lo legavano a Edoardo Checcacci e ad Alfio Culicchi. Fitta era la corrispondenza
di Passalacqua
con il Sauro per avere notizie sulle giovani promesse. Per diverso tempo
fu seguito Maurizio Fommei, che con Bruschini aveva già partecipato a dei
provini per l'Internazionale, ma il forte difensore era un po' penalizzato
fisicamente e questo gli compromise la
carriera calcistica a grandi livelli. Fommei qualche anno dopo passò alla
Massetana poi al Piombino in Serie D, dove ritrovò l'altro saurino
Borgogni. Contatti simili ed altrettanto importanti
si cominciarono ad avere anche con un giovanottino di Civitavecchia tal
Luciano
Moggi
che lavorava
alla stazione ferroviaria e già esercitava la pratica di talent-scout,
il procuratore di allora. Nel frattempo il terzino Nedo Nencioni e
il portiere Melani passarono alla Massetana, Enzo Carducci passò al
Piombino (300.000 e 25.000 £ premio preparazione). Il gavorranese Silvio Scapecchi che aveva giocato nei tornei
estivi con il Sauro andò alla Pistoiese. Partirono per Massa Marittima anche il portiere
Claudio Cardini, il difensore Maurizio Fommei e Mauro Fiorilli ed
arrivarono 36.000 £ come premio preparazione. Al Batignano passarono
Roberto Giannini (5.000 £ di Premio Prep.) e Alessandro Sbardellati
(2.000 £ P.P.) che era rientrato dall'U.S. Grosseto. Da Orbetello arrivò
Giorgio Bacci, un giovane del '49. Dalla
squadretta rionale del Fossino, il 4 settembre '65 approdò al Sauro un giovane
terzino di nome Giorgio Toncelli, mentre dal Marina doveva arrivare Fabrizio
Bartolini, ma alcune polemiche nate tra le due
società bloccarono il
trasferimento.
Il Consiglio Direttivo del 9
novembre 1965 vedeva ancora Presidente Corrado Festelli, Vice Pres. Luigi
Giovannini, Segr.
Lorenzo Soldati, Cassiere
Ado Pelosi. Consiglieri: Silvano Lanfranchi di Sticciano (che rimase fino al 15 ottobre 66), Silvio Casciani, Luciano
Galeotti, Enzo Fontana, Luigi Locatelli, Mario Biagini. Questo Consiglio confermò i
colori sociali rossoneri
e sostituì quelli di riserva da biancocelesti
a bianconeri.
Nell'ambito dirigenziale però vi erano acque agitate. Il
portiere degli Allievi Moreno Dottarelli era stato promesso al Torino, ma
nella trattativa si era inserito anche il Bologna, disposto ad offrire una
cifra più alta. Valutazioni diverse sul da farsi portarono il 19 ottobre 1965 alle dimissioni del
Segr. Lorenzo Soldati. Il
giorno dopo anche il Pres.
Festelli presentò le proprie dimissioni, ma rimase
poi in rosso nero fino a maggio 1966, quando lasciò definitivamente il
Sauro per approdare la stagione successiva all'U.S. Grosseto. Il 19 novembre
ecco le dimissioni anche di Checcacci, che furono respinte, ma per un breve
periodo Edoardo rimase fuori dal Consiglio.
Il 18 marzo 1966, la situazione si stabilizzò, nuovo
Presidente divenne l'Avv. Mauro Mordini, Vice
Pres. Silvio Casciani, Segr. Lorenzo
Soldati, Cassiere Luigi
Giovannini.
Consiglieri: Lanfranchi di Sticciano, Carlo Bassanelli di Montiano, Dino Dini, Nedo Ficulle, Edoardo e Sonio Checcacci, Ado
Pelosi,
Allen. Massimo Tamberi. Il 24 giugno il Consiglio vide arrivare anche
Aurelio Grilli, oltre al rientro di Ferruccio Arnaldi. Una grande formazione
Allievi
1965-66
intanto aveva dominato nel Campionato Provinciale e nella Coppa Toscana fu
sconfitta in semifinale dalla Fiorentina, guidata dal
capitano Fabrizio Berni, futuro professionista in serie A
e B. Edoardo Checcacci nella stessa stagione ricevette del Comitato
Provinciale una squalifica di due anni, con l'accusa di " tentata aggressione e
minacce ad un dirigente FIGC locale". La sentenza fu impugnata dal
Sauro che riuscì a smontare le accuse e il provvedimento fu
annullato dalla Commissione Giudicante Regionale. Checcacci e Soldati
avevano solo chiesto, anche se con insistenza spiegazioni al Pres.
Valdambrini sul calendario che prevedeva tre trasferte
consecutive.
A cavallo degli anni '60 il
G.S. Sauro dal vecchio Campo Amiata, si trasferì nel nuovo impianto
di via Monterosa, insieme alla neonata Polisportiva Barbanella. Nel frattempo la sezione Palla Volo partecipò nell'aprile
del 1966 al Torneo Zonale organizzato dalla Diocesi di Grosseto nella
struttura sportiva del Sacro Cuore. Per il Calcio invece nel luglio '66 a
Roccatederighi ci fu un provino del Bologna F.C. e il Sauro poté mostrare
alcuni prospetti del proprio vivaio: Paolo Francesco Amato,
Vanni Checcacci, Fabrizio
Comandi, Gianfranco
Venturi, Giuliano Bocchi.
Vanni Checcacci
era reduce dalla partecipazione con la maglia della Lucchese, dal Torneo R. Strulli, svoltosi a
Borgo a Mozzano. Francesco Amato, figlio del custode del Campo Amiata, passò poi all'U.S. Palermo.
Nell'agosto 1966 il Sauro organizzò un importante
Torneo
N.A.G.C. I' Coppa UISP,
vera rassegna delle migliori promesse maremmane, che si giocò allo Stadio
Comunale, con il patrocinio del
Comune di Grosseto e della UISP Comitato Provinciale. La vittoria andò ai
lagunari dell'Orbetello allenati da Mr. Rinaldo Di Chiara che batterono
nella prima partita il Sauro su rigore ed in finale l'U.S. Grosseto.
In quegli anni si era creato anche un discreto rapporto di collaborazione anche
con l'A.C. Torino. Numerose le missive tra il sig. Giacinto
Ellena della società granata e la segreteria saurina per informazioni su
raduni, segnalazione giovani promesse ecc... Questo fece sì che il portiere Dottarelli, come promesso, partisse per
Torino.
Qui ritrovò l'ex saurino Nevio Vinciarelli, che militava negli Juniores granata e
saltuariamente nella "De Martino". Dottarelli durante la
permanenza nella città della Mole mantenne un cordiale contatto
con il Segr. Lorenzo Soldati. Nelle sue numerose lettere parlava bene
dell'allenatore Sentimenti III ma si dichiarava insoddisfatto del proprio
rendimento, manifestando grande volontà di migliorarsi. Chiedeva sempre
notizie sui vecchi compagni e raccontava dei derby contro i cugini bianco
neri e delle belle prestazioni di Vinciarelli. Scrisse anche che dopo una
partita della " De Martino ", addirittura il Paron Nereo Rocco
(allora Direttore
Tecnico dei granata), prese a braccetto Nevio per fargli i
complimenti.
Nel Campionato di
III
Categoria 1966-67
il Sauro fu inserito insieme al Barbanella e all'Avanti, nel Girone B, che
comprendeva anche il S. Quirico d'Orcia e Montalcino. Inutili le proteste
delle tre squadre cittadine, il Comitato Provinciale presieduto dai Sigg.
Valdambrini, Vinci e Spallone non ritornò sulle proprie decisioni. Nel
frattempo Loris Tacconi era passato al Roccastrada per 100.000 £.
Il 4 novembre del 1966 avvenne la grande alluvione della
città da parte del fiume Ombrone che ruppe gli argini nei pressi del
vecchio Motel Agip provocando una tragedia inaspettata e non prevista.
Fu un vero disastro per la popolazione e per la fragile espansione
economico-industriale della Maremma. "L'alluvione della povera gente", come titolarono
gli scrittori Luciano Bianciardi e Pilade Rotella nel loro toccante libro. Gli
ingenti danni provocati alla Maremma interessarono anche il Campo di via
Amiata e quello di via Monterosa che rimasero per molto tempo inagibili.
Lo stesso garage dell'allenatore Massimo Tamberi fu colpito dalla
catastrofe. Qui erano custodite tutte attrezzature della società, circa
40 paia di scarpe, 4 corredi completi, 30 magliette NAGC, 4 palloni di
cuoio, 10 palloni di gomma e la cassetta dei medicinali. Tutto fu spazzato via, niente
poté essere recuperato e passata la tempesta, i dirigenti rosso neri si
adoperarono per chiedere aiuto in tutte le direzioni. Fu fatto
appello anche a diverse società di serie A e B. La Juventus inviò un
corredo bianconero, mentre Milan, Inter, Bologna, Lazio, Reggiana, Torino
e Padova non risposero positivamente alla richiesta, dichiarando di aver
già provveduto in favore di altre piccole società colpite da simili
calamità. Anche la Ignis di Varese rispose con la stessa motivazione. Il
Direttivo Nazionale della UISP fece pervenire 3 palloni di cuoio, 25 paia
di scarpe e 3 corredi completi, (uno bianco nero, uno rosso nero e l'altro
nero azzurro). La FIGC Regionale contribuì con 300.000 £ e altri aiuti
arrivarono dagli Enti Locali.
Il
15 dicembre dello stesso anno, Consiglio Direttivo a casa di
Edoardo Checcacci, Mauro Mordini Presidente,Silvio Casciani Vice Pres.,
Renzo Soldati Segretario, Luigi Giovannini Direttore Sportivo. Consiglieri: Carlo Bassanelli, Nedo Ficulle,
Edoardo Checcacci, Dino Dini,
Ferruccio Arnaldi, Ado Pelosi, Massimo Tamberi e il Dr. Paolo Giurelli.
Anche con la
Juventus si mantenevano
costanti rapporti. Già nel 1966 a Civitavecchia avevano provato per i
bianco neri Moreno Dottarelli (poi come detto approdato al Torino), Fabrizio
Comandi,
Vanni Checcacci e Franco Furzi. Nel 1967 fu il turno di Giuliano Bocchi, Doriano Borgogni e
Irio Ceccarelli, mentre l'anno successivo toccò al centravanti Gianfranco Venturi. Questi
ultimi tre, sempre nel '67, presero parte anche ad un provino del Torino a Genova.
Ancora
movimento nel
Consiglio
direttivo. Il 2 marzo 1967
riunione presso i locali UISP di via Goldoni 9, con ospite illustre l'assessore allo Sport e Turismo Enzo
Giorgetti. Questi i componenti: Pres. Mauro Mordini, Vice Pr. Silvio Casciani,
Segr. Renzo Soldati, Cassiere Carlo Bassanelli. Consiglieri: Sergio
Lippi, Luig Giovanninii, Ado Pelosi, Dino Dini, Nedo Ficulle, Ferruccio Arnaldi, Aurelio
Grilli, Edoardo e Sonio Checcacci. La successiva
riunione del 3 maggio '67, si svolse nei nuovi locali della sede in via
Pantaneto 6. Nel maggio del 1967 il Sauro vinse la prestigiosa
Coppa Artusio Fineschi, nel torneo
organizzato dallo Sporting Club. Grande impresa per i giovani saurini che
con grandissima soddisfazione
eliminarono in Semifinale l'U.S. GROSSETO, nelle cui fila militavano atleti che già avevano esordito in serie D.
Poi nella Finale del 13 maggio ebbero la meglio sul G.S. Pace in una gara tiratissima
che vide anche qualche eccesso di agonismo, senza però nessuno strascico fuori dal campo.
Le
premiazioni si svolsero il 31 maggio '67, capocannoniere del Torneo risultò Doriano Borgogni con 5 gol,
seguito da Gianfranco Venturi con 4.
Quasi a fine decennio il Sauro si trasferì di nuovo, questa
volta per accasarsi nella sede che ancora oggi lo ospita, via Adda. Al
campo sportivo di via Monterosa rimaneva solamente il G.S. Barbanella,
mentre il Sauro e il G.S. Avanti si sistemarono nella nuova struttura. Il
24 dicembre del 1968 queste due società si accordarono con il Sig.
Biagiotti che per un compenso di 20.000 £ mensili, divenne il primo
custode. Il Campo prese il nome di Via Adda, (ancora oggi impropriamente
mantenuto), perché l'ingresso era proprio in via Adda, la strada che porta al
Cimitero di Sterpeto e due " ponticini " permettevano il superamento di
un fosso di scarico a cielo aperto che scorreva parallelo alla via. Dopo
poco il custode Biagiotti fu sostituito da Mario Enei ex dipendente dell'Archivio di Stato, già custode al
campo di via Monterosa.
La carenza delle strutture di quei tempi non
fermava certo la passione che i ragazzi avevano per il calcio. Erano così le
strade (per fortuna non ancora soffocate dalle auto), i cortili privati e ogni spazio
possibile a diventare all'occasione uno stadio. I dirigenti del Sauro, sempre a caccia di nuovi talenti,
seguivano queste " partitine " e organizzavano di tanto in
tanto dei Tornei NAGC dove questi ragazzi, in completa autogestione,
partecipavano in rappresentanza dei vari rioni della città.
Fu così che un giorno Edoardo Checcacci scoprì due giovani campioncini che
giocavano presso il Sacro Cuore: Paolo Franceschelli ('54) e Alessandro
Aprili ('53). Franceschelli era già stato tesserato con il NAGC dell'U.S.
Grosseto, ma la stagione sportiva era da poco terminata. Le società in
quel tempo avevano il diritto di prelazione sui propri giocatori valido
una decina di giorni, trascorsi i quali Checcacci tesserò i due
giovani per il Sauro. Una vera fortuna, perché
Paolo Franceschelli
dopo soltanto poche partite negli Allievi, fu chiamato ad un provino a Lugo di
Romagna dove suscitò una buonissima impressione che il 1 luglio
1969 gli valse l'acquisto da parte della Juventus e immediatamente due giorni dopo partì per
Torino. Il contratto di cessione,
firmato dal Vice Presidente bianco nero Comm. Remo Giordanetti fruttò al Sauro diversi milioni. Il reclamo del Grosseto che
pretendeva la proprietà del giovane calciatore non ebbe esito.
La vicenda fu chiarita nella sede nazionale della FIGC che sentite le
ragioni delle due parti, sentenziò il
tesseramento da parte del Sauro pienamente legittimo. Nella vicenda, il Sauro,
rappresentato dal Segretario Lorenzo Soldati e dal Consigliere Dino Dini, si
avvalse della prestigiosa assistenza dell'Avv. Vittorio Caissotti di Chiusano,
(poi diventato Presidente
juventino dal 1990 alla sua scomparsa nel 2003). Per la cronaca fu proprio
Dino Dini ad accompagnare l'Avv. Chiusano al termine del suo intervento,
all'aeroporto di Fiumicino. Viaggio che costò addirittura quattro ore,
perché proprio
in quel giorno stava rientrando in Italia la Nazionale vice campione del
mondo dai mondiali in Messico. Anche un altro giovane di quella squadra Albino Oneto, dopo una grande prestazione ad un provino al Campo Radaelli di
Milano, sotto gli occhi di Mr. Invernizzi, fu
acquistato dall'Inter. Dopo la firma del contratto col Direttore Sportivo
nerazzurro Franco Manni, Oneto il 25 agosto fu convocato per il raduno
precampionato a Milano. Poco tempo dopo però, Oneto fu costretto a seguire
la famiglia emigrata in Canada e ad abbandonare una promettente carriera calcistica.
Nella stagione 1969-70 il Sauro venne ammesso a disputare per la prima
volta nella sua storia il campionato
Dilettanti di 2ª Categoria. La società rosso nera
investì parte delle somme ricavate dalle cessioni di cui sopra, per
l'acquisto di alcuni giocatori di provata esperienza (si ricordano Vinicio Vegni e Bruno Bruni;
proprio a quest'ultimo, a metà campionato fu affidata anche la conduzione della
squadra dopo l'allontanamento dell'allenatore Bruno Polidori). La nuova esperienza in categoria superiore non fu molto
felice. Difficoltà organizzative, forze la mancanza di un disegno
strategico, sicuramente inesperienza e continui cambi di formazione
non
portarono ai risultati sperati e al termine della stagione la squadra fu
retrocessa. Unica consolazione quella di aver fatto da vetrina per molti
giovani Juniores, alcuni dei quali come Dante Cipollini e Giorgio
Toncelli che furono impiegati in pianta stabile nella Rappresentativa
grossetana al
Torneo delle Province. Ricordo di aver assistito personalmente a diverse partite di
quel campionato, anche in trasferta (spesso con il pullman) insieme a mio fratello
Francesco che era Dirigente
accompagnatore Ufficiale della squadra. Ma la cosa più importante era
che, dopo anni di partitine in mezzo alla strada (con tanti palloni
sequestrati dalle solerti guardie comunali, quali guarda caso
l'ex saurino Bianchini e il tremendo "Dentino") e dopo tanti Torneini NAGC, cominciavo anch'io a
menar calci al pallone che contava, in un campo sportivo vero, con
l'arbitro e le magliette con i numeri e tutte dello stesso colore.
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